E' arrivata in giornata la sentenza di assoluzione per il medico pediatra accusato di lesioni colpose dai familiari di Plinio Ortolani, il bimbo di Sansepolcro affetto da diabete di tipo 1 riconosciuto tardivamente e che per tal motivo lotta ancora oggi contro gravi danni neurologici. Per la vicenda era stata chiesta l’archiviazione per ben due volte dal pm Julio Maggiore fino alla decisione del gip del Tribunale di Arezzo che a metà dello scorso anno aveva rinviato a giudizio il medico P. B., di Sansepolcro che nel luglio del 2009 aveva in cura il bimbo, con l’accusa di lesioni colpose. La drammatica storia – ripercorsa anche da un servizio della trasmissione “Le Iene” in onda lo scorso anno – ebbe origine quasi 5 anni fa quando Plinio aveva 19 mesi. Dopo aver girato gli ospedali di Sansepolcro, Città di Castello e Perugia venne ricoverato al Meyer di Firenze a causa di un diabete mellito di tipo 1 che, stando alle consulenze di parte della famiglia, sarebbe stato diagnosticato troppo tardi. Plinio oggi ha 7 anni ma deve convivere con le conseguenze permanenti legate alla tardiva diagnosi. Oggi l’udienza e l’assoluzione del medico che, nella sua difesa, aveva respinto ogni tipo di responsabilità avendo chiesto l’effettuazione di analisi ed approfondimenti sullo stato di salute di Plinio.
Mesi fa il pediatra accusato e poi assolto ha ripercorso la sua storia legata al caso di Plinio:
«Quando quel 12 luglio 2009 il padre del bimbo mi telefonò disse che il piccolo aveva la febbre a 37,5, vomito, stanchezza e alitosi, sintomi non riconducibili a un iniziale scompenso diabetico o comunque, secondo i periti, compatibili con altri quadri clinici più comuni in età infantile. Ma il padre riferisce di avermi comunicato sintomi diversi quali febbre, tante sete, tanta pipì, vomito, dimagrimento, alito che sapeva di frutta e problemi per stare in piedi. Se così fosse non riesco a capire perché i genitori si siano fidati dei miei consigli e abbiano atteso il giorno seguente per far visitare il figlio. Il giorno dopo esclusi segni neurologici. Nel sospetto di un iniziale scompenso diabetico, prescrissi l’esame delle urine con carattere di urgenza e telefonai di persona per accertarmi che fosse stato eseguito in breve tempo... Inviai subito Plinio in ospedale per l’esame delle urine e non lo ricoverai per non esporlo a eventuali incidenti di percorso. Chiamai e mi feci comunicare telefonicamete dall’ospedale i risultati delle analisi e alla domanda specifica sulla presenza di glicosuria la risposta datami fu negativa... Quando poi alle 15 venni contattato dal padre per una nuova visita del bimbo, mi recai nel giro di minuti a casa sua: le condizioni di Plinio si erano aggravate e, malgrado i segni clinici fossero da attribuire a cheto-acidosi diabetica, l’esame delle urine refertatomi negativo mi indusse a ricoverarlo con sospetto di sepsi, l’unica diagnosi a mio avviso possibile, escludendo quella del diabete mellito. La complicanza dell’edema cerebrale conseguente alla cheto-acidosi fu diagnosticata il martedì mattina a Perugia».
Il padre del bambino affida invece ad un gruppo facebook pubblico tutto lo sconcerto per questa sentenza d'assoluzione:
"" Si termina il penale a carico del pediatra e di tutti coloro i quali hanno concorso a rovinare mio figlio Plinio. ASSOLTO il pediatra B. P. che ALL'ESORDIO DI DIBETE TIPO1 LO RICOVERA CON GRAVE RITARDO CON UNA DIAGNOSI ERRATA '' STATO SETTICO''. ASSOLTI gli operatori del Laboratorio analisi dell'ospedale di Sansepolcro che con un valore pari a 1260mgdl non applicano il protocollo di emergenza che prevede il ricovero immediato, ed in un secondo momento SBAGLIANO a comunicare tale valore vitale per nostro figlio, oppure il pediatra avendo chiesto il risultato per telefono non lo capisce, a noi ci riferira' che tutto è apposto. ASSOLTI gli operatori sanitari dell'ospedale di Perugia che impartirono una terapia infusionale insulinica inadeguata e reidratativa pari al doppio del dovuto. ASSOLTI gli autisti del 118 che si perse per strada da perugia a firenze con mio figliodentro oramai morente. Plinio in coma fu' dichiarato morto dopo 3 arresti cardiaci il 14 luglio del 2009 oggi con gravi danno neuro motori a VITA!!!! Questi gli esiti del procedimento penale a corico dei sanitari che ne gestrono l'esordio di db1. Attendiamo ora fiduciosi gli esiti del procedimento civile che ha il compito di valutare il comportamento dei sanitari coinvolti e rilevare procapite gli sbagli che hanno cagionato danni permanenti a Plinio se conclamati, poi risarcirlo.""
FONTE: Ansa.it
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Mesi fa il pediatra accusato e poi assolto ha ripercorso la sua storia legata al caso di Plinio:
«Quando quel 12 luglio 2009 il padre del bimbo mi telefonò disse che il piccolo aveva la febbre a 37,5, vomito, stanchezza e alitosi, sintomi non riconducibili a un iniziale scompenso diabetico o comunque, secondo i periti, compatibili con altri quadri clinici più comuni in età infantile. Ma il padre riferisce di avermi comunicato sintomi diversi quali febbre, tante sete, tanta pipì, vomito, dimagrimento, alito che sapeva di frutta e problemi per stare in piedi. Se così fosse non riesco a capire perché i genitori si siano fidati dei miei consigli e abbiano atteso il giorno seguente per far visitare il figlio. Il giorno dopo esclusi segni neurologici. Nel sospetto di un iniziale scompenso diabetico, prescrissi l’esame delle urine con carattere di urgenza e telefonai di persona per accertarmi che fosse stato eseguito in breve tempo... Inviai subito Plinio in ospedale per l’esame delle urine e non lo ricoverai per non esporlo a eventuali incidenti di percorso. Chiamai e mi feci comunicare telefonicamete dall’ospedale i risultati delle analisi e alla domanda specifica sulla presenza di glicosuria la risposta datami fu negativa... Quando poi alle 15 venni contattato dal padre per una nuova visita del bimbo, mi recai nel giro di minuti a casa sua: le condizioni di Plinio si erano aggravate e, malgrado i segni clinici fossero da attribuire a cheto-acidosi diabetica, l’esame delle urine refertatomi negativo mi indusse a ricoverarlo con sospetto di sepsi, l’unica diagnosi a mio avviso possibile, escludendo quella del diabete mellito. La complicanza dell’edema cerebrale conseguente alla cheto-acidosi fu diagnosticata il martedì mattina a Perugia».
Il padre del bambino affida invece ad un gruppo facebook pubblico tutto lo sconcerto per questa sentenza d'assoluzione:
"" Si termina il penale a carico del pediatra e di tutti coloro i quali hanno concorso a rovinare mio figlio Plinio. ASSOLTO il pediatra B. P. che ALL'ESORDIO DI DIBETE TIPO1 LO RICOVERA CON GRAVE RITARDO CON UNA DIAGNOSI ERRATA '' STATO SETTICO''. ASSOLTI gli operatori del Laboratorio analisi dell'ospedale di Sansepolcro che con un valore pari a 1260mgdl non applicano il protocollo di emergenza che prevede il ricovero immediato, ed in un secondo momento SBAGLIANO a comunicare tale valore vitale per nostro figlio, oppure il pediatra avendo chiesto il risultato per telefono non lo capisce, a noi ci riferira' che tutto è apposto. ASSOLTI gli operatori sanitari dell'ospedale di Perugia che impartirono una terapia infusionale insulinica inadeguata e reidratativa pari al doppio del dovuto. ASSOLTI gli autisti del 118 che si perse per strada da perugia a firenze con mio figliodentro oramai morente. Plinio in coma fu' dichiarato morto dopo 3 arresti cardiaci il 14 luglio del 2009 oggi con gravi danno neuro motori a VITA!!!! Questi gli esiti del procedimento penale a corico dei sanitari che ne gestrono l'esordio di db1. Attendiamo ora fiduciosi gli esiti del procedimento civile che ha il compito di valutare il comportamento dei sanitari coinvolti e rilevare procapite gli sbagli che hanno cagionato danni permanenti a Plinio se conclamati, poi risarcirlo.""
FONTE: Ansa.it