AFORISMA DEL GIORNO
07 settembre, 2014
Su richiesta del Ministero italiano Tirana "chiude" agli studenti italiani
Ufficialmente si parla di «decisione concordata». Ufficiosamente, però, la scelta non sarebbe stata concordata per nulla. Se è vero, come raccontano alcune persone che hanno seguito l’iter, che a stabilire il tutto sarebbe stato il ministro dell’Istruzione Stefania Giannini. Quest’anno per gli aspiranti camici bianchi italiani sarà molto più difficile andare a studiare Medicina a Tirana, diventata meta gettonata per chi non riusciva a entrare nelle facoltà di casa nostra. Soprattutto perché, secondo l’accusa di molti, consentiva di aggirare l’ostacolo del test d’ammissione in Italia. Per il 2014/2015 i posti a disposizione, nella struttura al di là dell’Adriatico, sono stati più che dimezzati.
Per accedere ai corsi dell’«Università Cattolica Nostra Signora del Buon Consiglio» – di diritto albanese, ma che rilascia lauree congiunte con alcuni atenei italiani, a partire proprio da Tor Vergata – bisognerà faticare il doppio. I posti per Medicina, secondo la bozza del bando che sarà finalizzato lunedì 8 settembre, passano dagli 80 dello scorso anno accademico a una quarantina. A cui vanno aggiunti una settantina di posizioni divise tra Odontoiatria, Scienze infermieristiche e Fisioterapia. In totale: nella capitale albanese ci saranno circa 110 nuove matricole «comunitarie» (cioè italiane) contro i 280 nuovi studenti dell’anno passato a fronte di 642 domande presentate.
«Quella di stabilire un numero più ristretto di posti è stata una scelta concordata con il ministero dell’Istruzione e le università partner», dice il rettore dell’ateneo albanese Paolo Ruatti. Una decisione che porterà «i docenti ad essere più vicini agli aspiranti camici bianchi, grazie anche a più esercitazioni». Le richieste, anche quest’anno, non mancano. «Le domande di preiscrizione stanno arrivando allo stesso ritmo della precedente tornata», continua Ruatti. Per ora sono di poco inferiori rispetto al 2013/2014: i ragazzi cercano di capire cosa ne sarà del test d’ingresso nei corsi di Medicina negli atenei italiani. Test che il ministro Giannini vorrebbe togliere, mentre più di qualche rettore si dice contrario.
FONTE: Corriere.it
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