L'esodo è iniziato e sarà molto difficile fermarlo. I medici vanno via dagli ospedali italiani e in buona parte non vengono sostituiti. Dal 2010 in avanti, ogni anno ne verranno pensionati in media oltre il doppio di quelli che saranno assunti. Perché il numero di chi entra torni ad essere identico a quello di chi esce bisogna aspettare tantissimo, addirittura fino al 2028. A lanciare l'allarme è il sindacato "Anaao" che, in una ricerca presentata di recente, riporta dati inequivocabili: già quest'anno potrebbero smettere di lavorare 14mila dottori dei 120mila dipendenti del servizio sanitario. E dal 2011 al 2015 se ne andranno altri 30mila. In sei anni più di un terzo della forza lavoro sparirà. Il tutto mentre dalle facoltà di Medicina vengono sfornati solo 5mila specialisti all'anno, di cui appena 3.500 scelgono di lavorare negli ospedali pubblici. Anche il Ministero ha fatto una previsione a tinte fosche: nel 2018 al nostro sistema sanitario mancheranno 22mila camici bianchi.
Come se ne esce? Secondo il segretario nazionale dell'Anaao, Costantino Troise, bisogna assumere i medici laureati prima che concludano la specializzazione nei reparti universitari (lunga 5-6 anni): "Dobbiamo inserire questi colleghi nel sistema sanitario e qui fargli concludere la formazione. In questo modo gli organici saranno rinforzati. L'Università non farebbe i salti di gioia, perché gli specializzandi sono forza lavoro a basso costo che svolge un gran volume di prestazioni, ma èl'unico modo per contrastare l'esodo. E poi le facoltà devono far entrare più persone". Solo un candidato su 7, oggi, passa il test per iscriversi a Medicina.
A provocare l'aumento esponenziale dei pensionamenti sono più fattori. Nuove norme permettono ai dottori ospedalieri di andare in pensione con 40 anni di contributi anche se hanno meno di 65 anni. Un tempo il riscatto degli anni di laurea era molto vantaggioso e in tanti raggiungono il massimo dei contributi a 60 anni. Inoltre, segnalano i membri del sindacato che hanno fatto la ricerca, Carlo Palermo e Enrico Reginato, le condizioni previdenziali stanno peggiorando. Molti decideranno di smettere di lavorare, del resto dal 2005 in poi la media dell'età di chi è andato in pensione è stata di 61-62 anni. Ma si trattava di circa 2.500 dottori all'anno, non di 7mila.
Proprio nel 2010 la curva pensionistica, basata sull'anno di nascita dei dottori e sulla loro anzianità, inizia a salire in modo esponenziale, la maggior parte dei medici in servizio sono nati infatti tra il 1950 e il 1959. "È evidente - suggeriscono Palermo e Reginato - che un medico costretto dalle attuali condizioni lavorative a fare turni di guardia ed una mole elevata di straordinario, in condizioni di alto rischio professionale, all'età di 61-62 anni decida di ritirarsi in pensione".
A fronte delle uscite, ci sono i problemi economici della sanità italiana, con certe Regioni che hanno bloccato il turnover per i piani di rientro e le altre che comunque non vivono condizioni di bilancio floride. In molti affrontano le difficoltà di organico cambiando l'organizzazione. Toscana ed Emilia, ad esempio, hanno varato progetti per aumentare la responsabilità degli infermieri del 118 e di quelli degli ospedali, che si occupano dei cosiddetti codici bianchi, cioè meno gravi, proprio per lasciare ai dottori il tempo di dedicarsi ai casi più importanti. Un'idea contrastata da alcuni Ordini dei medici (Bologna, Milano) con tanto di esposti in procura.
FONTE: Repubblica.it
AUTORE: Michele Bocci
AFORISMA DEL GIORNO
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
SENTIERI DELLA MEDICINA
In questo blog ci sono post e commenti
Commenti recenti
Post più popolari
-
INFORMAZIONI TRATTE DAL SITO WWW.AMMISSIONE.IT a cui rimandiamo per ulteriori delucidazioni in merito: Avvertenza: le seguenti FAQ, qualora ...
-
Se si desidera contattare lo staff del sito è sufficiente compilare il form sottostante, una volta cliccato su "invia il messaggio"...
-
La rivista americana "The Medical Letter on Drugs and Therapeutics", nel numero uscito lo scorso 15 febbraio, ha riportato una s...
-
La tiroxina è uno degli ormoni prodotti dalla tiroide, nonché il farmaco prescritto a chi ha problemi di ipotiroidismo, ovvero un TSH (thyro...
-
La glomerulonefrite è una patologia dei reni, in particolare una infiammazione dei glomeruli renali che può decorrere in modo acuto, subacut...
-
Una curiosità che esula dagli argomenti scientifici ma non troppo da medicina. Ha avuto grande successo su Facebook un gruppo intitolato &qu...
-
La Eli Lilly ha deciso di cessare la produzione dell’insulina umana Humulin R in cartucce. Dal primo ottobre la Humulin R verrà prodotta uni...
-
Defragra dalla Germania il caso europeo dei cetrioli killer, in quanto potenzialmente contaminati da un batterio in grado di causare una gra...
-
L'avvento dell'era dei social networks si riflette su ogni aspetto della nostra vita quotidiana. Come oramai tutti sanno è possibile...
-
Innanzitutto, una notizia: da una ricerca condotta su 31 donne affette da Sclerosi Multipla, i medici del CRESM dell'ospedale San Luigi ...
Nessun commento:
Posta un commento
Sentitevi liberi di commentare l'articolo. Si richiede gentilmente il rispetto delle norme di netiquette esistenti su internet. I commenti sono moderati e verranno pubblicati dopo approvazione del blogger (limite di 24 ore). Il blogger si riserva il diritto di non pubblicare e/o cancellare i commenti che ritiene non adeguati alle regole di netiquette. Buona scrittura e grazie per il messaggio.