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AFORISMA DEL GIORNO

29 novembre, 2010

Curare apnee notturne può contribuire a ridurre la sonnolenza diurna

Curare le apnee notturne, puo' contribuire a ridurre gli incidenti stradali. Questo perche' l'Osas, la sigla con cui si definisce in termini medici l'apnea notturna e il russare, puo' portare sonnolenza diurna che sempre di piu' (basti pensare al temuto colpo di sonno) e' ritenuta causa di numerosi incidenti stradali. Di questo argomento si e' parlato al XXII congresso internazionale della SIDO, Societa' Italiana di Ortodonzia, perche' anche il dentista e l'ortodontista possono curare l'OSAS. Il ruolo dell'ortodontista e' di grande importanza perche', incontrando ogni anno migliaia di pazienti puo' facilmente fare campagna informativa e di prevenzione sull'argomento. Durante la valutazione dello stato di salute del paziente, l'ortodontista, poi, puo' anche chiedere al paziente se russa, se ha frequenti apnee notturne o se soffre di sonnolenza diurna. Domande importanti che potrebbero davvero salvare molte vite, se il paziente si riconosce in questi sintomi e lo specialista lo indirizza a un esperto di medicina del sonno. Dopo una polisonnografia, esame indolore e non invasivo (consiste nel monitoraggio del sonno del paziente) l'esperto individua il problema e indirizza il paziente dal giusto specialista che puo' essere lo pneumologo, l'otorinolaringoiatra o il chirurgo maxillofacciale. Spesso, a chi soffre di questi disturbi viene consigliato di usare la notte il CPAP, una mascherina che apre le vie aeree, permette un sonno migliore. Per casi meno gravi il paziente viene rimandato nuovamente dal dentista che realizza uno speciale apparecchio anti russamento. "L'OSAS", spiega la presidente della SIDO, Carmela Savastano, "va curato con un approccio multidisciplinare, per migliorare la qualita' del sonno e la qualita' della vita del paziente in generale. Il paziente che piu' facilmente e' colpito da questi disturbi e' uomo con un'eta' compresa tra i 45 e 55 anni in sovrappeso, ancora in piena attivita' lavorativa. La cura permette di tornare tranquillamente alla guida dell'auto e una migliore efficienza cognitiva".

FONTE: Agi.it Salute

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