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AFORISMA DEL GIORNO

27 novembre, 2014

Vaccino anti-influenzale, tre morti sospette fra Sicilia e Molise: l’AIFA blocca due lotti

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L’Agenzia del Farmaco ha vietato la vendita due lotti del vaccino antinfluenzale Fluad dopo il decesso di tre persone alle quali era appena stato somministrato. Un altro paziente si è sentito male ed è in gravi condizioni. I due lotti sottoposti a divieto sono il «142701» e il «143301» del vaccino antinfluenzale Fluad prodotto dalla Novartis Vaccines and Diagnostics, che non è stato distribuito all’estero, ma solo in Italia, e che è in commercio da oltre dieci anni. L’Aifa invita i pazienti che abbiano in casa confezioni del vaccino Fluad o che si siano sottoposti a vaccinazione a verificare sulla confezione il numero di lotto e, se corrispondente a uno di quelli per i quali è stato disposto il divieto di utilizzo, a contattare il proprio medico. «In attesa di disporre degli elementi necessari, tra i quali l’esito degli accertamenti sui campioni già prelevati - spiega l’Aifa in una nota - per valutare un eventuale nesso di causalità con la somministrazione delle dosi dei due lotti del vaccino, l’Agenzia Italiana del Farmaco ha disposto, a titolo esclusivamente cautelativo, il divieto di utilizzo di tali lotti».E il direttore generale dell’Aifa, Luca Pani, precisa: «Non è certa la relazione fra la somministrazione del vaccino e la morte» perché «i numeri sono troppo bassi», ma in ogni caso è stato disposto il «divieto di utilizzo del vaccino che rientra nei due lotti ritirati dal commercio che contenevano in totale 460mila dosi» sui 4 milioni in commercio.

Due decessi sono avvenuti in Sicilia, per la precisione a Siracusa, dove a perdere la vita sono stati due pazienti di 68 e 87 anni. Il terzo caso (sempre un anziano) si è verificato in Molise: si tratta di una 79enne di Termoli. I due anziani siciliani avevano entrambi delle patologie, come glicemia alta e tiroidite. In un caso la morte è stata quasi immediata: circa un’ora dopo la somministrazione del vaccino l’anziano ha avuto un «evento cardiovascolare», mentre le altre due morti - che riguardano i pazienti più avanti con l’età, il siciliano di 87 anni e la molisana di 79- sono avvenute entro le 48 ore successive per un’infiammazione del sistema nervoso centrale, un’encefalite-meningite. L’anziana molisana sul cui decesso sono in corso accertamenti era giunta nell’ ospedale di Termoli il 16 novembre scorso, in gravi condizioni. Due giorni dopo è avvenuta la morte con diagnosi finale di meningite. La segnalazione all’Aifa della reazione avversa, spiega ancora Pani, è arrivata dalla rete regionale di farmaco-vigilanza della Regione siciliana solo il 25 novembre, mentre le morti sono avvenute tra il 12 e il 18 novembre: «Un gap che dobbiamo verificare- specifica il direttore dell’Agenzia del farmaco - Per ora non sappiamo cosa è potuto accadere». Tra le ipotesi possibili «ci potrebbe essere la presenza di un contaminante nella produzione» del vaccino, conclude Pani.

L’Aifa specifica che i tre decessi si sono verificati entro le 48 ore dalla somministrazione delle dosi dell’antinfluenzale e invita a rivolgersi al medico se si dovessero presentare sintomi entro due giorni dal vaccino. Passati i due giorni invece non ci sarebbero più rischi.«Tra qualche settimana sapremo se i lotti del Fluad hanno un difetto di produzione- sottolinea Pani - A dirlo sarà l’Istituto superiore di sanità, ma io non credo. Se fosse stato così avremmo avuto 3 mila decessi». Il ritiro dei due lotti antinfluenzali Fluad in Sicilia è avvenuto a partire dalle 16 di giovedì, subito dopo che l’assessorato alla Salute ha ricevuto la nota dell’Aifa.Il governatore della Sicilia, Rosario Crocetta, invita ad evitare la «psicosi» e precisa che «solo due morti registrati riguardano i due specifici lotti vietati in via cautelativa su disposizione dell’Aifa, molti pazienti sono stati vaccinati con quegli stessi lotti e non hanno avuto problemi».

I lotti vaccino antinfluenzale Fluad bloccati dall’Aifa non sono venduti nelle farmacie ma erano destinati alle Asl. Secondo quanto si apprende, infatti erano disponibili solo nel canale pubblico o presso i medici di famiglia. Il vaccino sotto accusa viene prodotto negli stabilimenti di Siena della Novartis Vaccines and Diagnostic srl. Due gli stabilimenti della casa farmaceutica in provincia di Siena: uno nella città del Palio e l’altro nella vicina Rosia.

Non è chiaro se ci sia un collegamento con il ritiro dei vaccini deciso dall’Aifa, ma un caso per morte dopo una vaccinazione è al centro di un’inchiesta della Procura di Siracusa, che però non conferma né smentisce eventuali collegamenti con la decisione dell’Aifa. L’inchiesta era stata aperta a metà di novembre sulla morte di un 70enne di Augusta che ha avuto un improvviso arresto cardiaco dopo che il medico curante gli aveva somministrato un vaccino antinfluenzale. La magistratura ha disposto il sequestro del lotto di farmaci nell’ambulatorio e disposto l’autopsia, oltre che ad analisi tossicologici e virali sul farmaco.

Il vaccino antinfluenzale Fluad «è tra i più usati, certo non ci voleva per la campagna vaccinale in corso che, se si diffonde la paura, rischia di bloccarsi» commenta il segretario nazionale della federazione dei medici di famiglia Fimmg, Giacomo Milillo. «Bisognerà verificare il nesso di causalità- spiega Milillo - ma di sicuro questo fatto amplificherà i pregiudizi sui vaccini, in una campagna di vaccinazione antinfluenzale che fino a oggi stava andando abbastanza bene. Ora diffonderemo l’informativa dell’Aifa a tutti i medici per individuare i lotti da bloccare».

Invita alla cautela anche Silvio Garattini, direttore dell’Istituto di ricerche farmacologiche Mario Negri di Milano: «La decisione dell’Aifa - spiega il farmacologo - è cautelativa. Il fatto che si siano verificate delle morti è certamente preoccupante, però bisogna capire chi fossero queste persone, quale età avessero, da quali tipi di patologie fossero affette. Non è detto che ci sia un nesso di causa-effetto fra la somministrazione del vaccino e il decesso. Potrebbe essere solo una casualità» che siano morte tre persone entro 48 ore dall’iniezione. D’altro canto, evidenzia Garattini, «la vaccinazione antinfluenzale non previene la morte, previene l’influenza». Corretto, secondo l’esperto, «bloccare in via cautelativa i due lotti, e consiglio a chi ha fatto il vaccino da poco», magari ieri o oggi stesso, «di mettersi in contatto con il proprio medico. «Prima di allarmarsi e di puntare il dito sul vaccino antinfluenzale, bisogna capire bene quali sono le cause dei quattro eventi avversi segnalati dall’Aifa» commenta Gianni Rezza, direttore del Dipartimento malattie infettive dell’Istituto superiore della sanità. «I decessi per vaccino sono eventi davvero rarissimi e sono per lo più legati all’eventualità di uno choc anafilattico e, al momento, non sappiamo quali sono le cause dei tre decessi segnalati».

Novartis dopo la sospensione cautelativa di uno dei suoi vaccini ha diffuso una nota: «Abbiamo piena fiducia nella sicurezza ed efficacia dei propri vaccini anti-influenzali e ci siamo immediatamente adoperati in una revisione preliminare dei lotti di vaccino interessati. L’esito di tale revisione ha già riconfermato la qualità e la conformità del vaccino Fluad».

Per via precauzionale la Regione Liguria ha sospeso le vaccinazioni antinfluenzali in attesa che tutte le strutture di igiene, le farmacie, le Asl abbiano controllato se qualche partita del vaccino «incriminato» sia nello loro disponibilità. L’attività di verifica è già partita.

Non è la prima volta che Novartis finisce nel mirino. Nell’Ottobre del 2012 il ministero della Salute e l’Agenzia Italiana del Farmaco avevano ritirato dal mercato a scopo cautelativo l’utilizzo di quattro vaccini prodotti da Novartis, tra cui il Fluad per il sospetto di un aumento degli effetti collaterali. I lotti dei vaccini erano poi stati riammessi: le verifiche avevano accertato l’assenza di difetti.

FONTE: Corriere.it
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20 novembre, 2014

Eternit, nessuna giustizia in Italia: la Cassazione "salva" i colpevoli, condanna INPS e INAIL e cancella tutti i risarcimenti alle vittime

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Abominevole sentenza della corte di Cassazione che ha accolto la richiesta del procuratore generale nel processo Eternit: viene così dichiarata la prescrizione – che era maturata al termine del primo grado nel 2012 – e cancellata la condanna al magnate svizzero Stephan Schmidheiny, unico imputato. In questo modo sfuma anche la possibilità per i familiari delle vittime e per le comunità locali di Casale Monferrato ottenere i risarcimenti. Il sostituto procuratore della Suprema Corte Francesco Iacoviello aveva appunto chiesto di dichiarare prescritto il reato di disastro ambientale doloso di conseguenza, di annullare la condanna a 18 anni di carcere per Schmidheiny. Iacoviello però, nel corso della requisitoria, aveva sottolineato: “Per me l’imputato è responsabile di tutte le condotte che gli sono state ascritte”, aggiungendo che il problema è “che il giudice tra diritto e giustizia deve sempre scegliere il diritto”. I fatti sui quali era chiamata a discutere la Cassazione riguardavano avvenimenti del giugno 1976.

Il pm Raffaele Guariniello, che in primo grado e in appello aveva ottenuto la condanna di Schmidheiny,  una volta appreso il verdetto, ha dichiarato di volere aspettare “di leggere la sentenza”. Poi ha aggiunto: “Non bisogna demordere. Non è una assoluzione. Il reato c’è. E adesso possiamo aprire il capitolo degli omicidi”, riferendosi agli oltre duemila i morti per il tumore provocato dall’inalazione di polveri d’amianto. E, secondo quanto riferisce l’Ansa, fonti vicine alla Procura Generale della Cassazione avrebbero commentato: “Purtroppo c’è chi li ha illusi”.

La decisione, spiega il legale di parte civile Sergio Bonetto – difensore di circa 400 parti lese – travolge anche il diritto a tutti i risarcimenti, mentre le provvisionali disposte dalla Corte d’Appello di Torino sfioravano i 90 milioni di euro. Bonetto specifica come la tesi del pg “viene accolta totalmente” perché si definisce la prescrizione, che per il reato di disastro ambientale è di 12 anni, in un arco temporale che va dal 1986 (anno del fallimento della Eternit) al 1998. Il primo grado di giudizio, infatti, è stato celebrato nel 2012, con sentenza di condanna per Schmidheiny e per il barone belga 92enne Louis De Cartier De Marchienne, morto poche settimane prima del 3 giugno 2013, quando, invece, è stata emessa la sentenza in appello. Proprio nel secondo grado di giudizio la condanna di Schmidheiny era stata portata da 16 a 18 anni.

La Corte ha inoltre condannato Inps e Inail – che avevano fatto ricorso per non essere state ammesse come parte civile dalla Corte di appello di Torino – a pagare le spese legali, la cui cifra non è ancora nota, anche un parente di una delle vittime dell’amianto che era stato escluso dal diritto degli indennizzi. “Per l’Inail – ha detto l’avvocato generale dell’Inail Giuseppe Vella commentando il verdetto insieme all’avvocato Teresa Ottolini che ha difeso l’Inail in Cassazione – i costi per le sole prestazioni ai lavoratori colpiti dalle patologie provocate dall’amianto sono costate 280 milioni di euro che non si recupereranno più perché il verdetto della Cassazione ha demolito in radice questo processo”.

Per il difensore del magnate svizzero, l’avvocato Franco Coppi (legale, peraltro, anche di Berlusconi), la decisione della Cassazione “non è una sconfitta della giustizia”. “L’accusa che era stata formulata era di disastro ambientale doloso – ha aggiunto Coppi – Non si parlava dei morti e per quel tipo di reato sono trascorsi più di 30 anni e quindi la Cassazione ha semplicemente preso atto del fatto che a distanza di così tanti anni non si può condannare nessuno”. Ad ogni modo, puntualizzava il penalista, “la Cassazione non dice che l’amianto è inoffensivo“.

Tante le proteste dei numerosi familiari delle vittime presenti nell’Aula magna. “Vergogna, vergogna” hanno detto in tanti, urlando subito dopo la lettura del verdetto. Alcuni hanno anche esposto uno striscione con la scritta “Ingiustizia è fatta”. E domani, giovedì 20 novembre, alle 10.30 l’Associazione familiari e vittime dell’amianto (Afeva) terrà una conferenza stampa al palazzo dei Congressi dell’Eur, nell’ambito del Congresso nazionale della Uil.

“Sono dispiaciuta e amareggiata, ma preferisco aspettare domani prima di aggiungere altro”, ha detto Concetta Palazzetti, sindaco di Casale Monferrato, uno dei centri più colpiti dalla tragedia della Eternit. “Domani mattina – aggiunge – riunirò la giunta comunale per decidere che cosa fare”. E anche il governatore della Regione Piemonte, Sergio Chiamparino, esprime “profonda indignazione” per “il fatto che migliaia e migliaia di persone e famiglie siano private del riconoscimento dei danni e delle responsabilità per ragioni che sono poco più che cavilli burocratici. Quando il diritto cozza con le più elementari ragioni di giustizia – ha proseguito – è segno che c’è qualcosa di profondo che non funziona nei meccanismi della giustizia italiana. Il danno provocato dagli stabilimenti piemontesi e italiani dell’Eternit va al di là delle morti finora contabilizzate e allunga la sua ombra sulle generazioni future: alle famiglie delle vittime, alle associazioni che si sono battute in questi anni e a tutti coloro che attendevano un giudizio di giustizia ed equità, vanno la mia solidarietà, il mio sostegno e la mia vicinanza”. E nel corso della giornata tante forze politiche avevano espresso solidarietà ai famigliari delle vittime coinvolti nel processo.

FONTE: Il Fatto Quotidiano
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01 novembre, 2014

Test di Specializzazione, clamoroso errore del Cineca: tutto da rifare!

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Si sono svolte fra il 28 e il 31 ottobre le prove scritte del primo concorso nazionale per l'ingresso alle Scuole di specializzazione in Medicina. Alla selezione si sono iscritti 12.168 candidati distribuiti in 117 sedi e 442 aule messe a disposizione dal Ministero dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca. Nella serata di ieri, a seguito dei controlli di ricognizione finali sullo svolgimento dei test, il Miur ha rilevato una grave anomalia nella somministrazione delle prove scritte del 29 e 31 ottobre che riguardavano rispettivamente le scuole dell'Area Medica e quelle dell'Area dei Servizi Clinici.

Il Miur ha immediatamente chiesto un approfondimento al Cineca, il Consorzio interuniversitario incaricato di somministrare i test, che, tramite lettera ufficiale inviata al Ministero ieri sera alle ore 20.52, ha ammesso "un errore nella fase di codifica delle domande durante la fase di importazione" di queste ultime nel data-base utilizzato per la generazione dei quiz. A causa di questo errore sono stati invertiti i quesiti delle prove del 29 ottobre con quelli del 31 ottobre. L'inversione ha riguardato esclusivamente le 30 domande comuni a ciascuna delle due Aree, Medica e dei Servizi Clinici. Nessuna anomalia invece nei 10 quesiti specifici per ciascuna tipologia di Scuola. Così come non si registrano problemi nelle prove del 28 ottobre (quella con i 70 quiz comuni a tutti i candidati) e del 30 ottobre (quella dell'Area Chirurgica).

Il Miur, preso atto di quanto accaduto, ha stabilito di annullare e ripetere le prove oggetto dell'errore determinato dal Cineca, ovvero i 30 quiz comuni all'Area Medica e i 30 comuni all'area dei Servizi Clinici. Sono 8.319 i candidati che hanno sostenuto le prove di tutte e due le Aree, 2.125 hanno affrontato esclusivamente l'Area Medica e 798 solo quella dei Servizi Clinici. Tutti i candidati che si sono trovati a sostenere una prova invertita saranno chiamati a ripeterla. Lunedì il Ministro Stefania Giannini firmerà il decreto che dispone l'annullamento delle sole prove oggetto di inversione e l'indizione di quelle nuove. I quiz annullati saranno ripetuti il 7 novembre prossimo in un'unica giornata e nelle sedi già utilizzate il 29 e 31 ottobre. Il Miur in queste ore sta avvisando tutti i candidati attraverso il sito riservato utilizzato dai partecipanti per l'iscrizione ai test e attraverso il portale www.universitaly.it.

FONTE: MIUR
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