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AFORISMA DEL GIORNO

21 maggio, 2012

Il governo spara a zero sulla Sanità: dal prossimo anno in arrivo nuovo ticket su farmaci, visite, ricoveri, day hospital: fino al 3 per 1000 del proprio Irpef...


Le nuove franchigie sanitarie che manderanno in soffitta ticket ed esenzioni si pagheranno anche sui ricoveri ospedalieri e in aggiunta arriva un miniticket per ogni prescrizione farmaceutica compiuta.

È una delle novità dell’ultima ora inserite dai tecnici del ministero della Salute alla proposta che Renato Balduzzi vuole calare al più presto sul tavolo del confronto con le Regioni.

Pubblicamente il ministro si schernisce e parla di ipotesi di lavoro ma ai suoi ha ordinato di premere sull’acceleratore perché i tempi necessari a rendere operativo il sistema di pagamento «a franchigia» non sono brevi.

Infatti, prima che il meccanismo diventi operativo, sarà necessario prima creare e distribuire le nuove tessere sanitarie dotate di microchip, le uniche capaci di memorizzare la quota di spesa a nostro carico che viene via via consumata. Così i superesperti di Balduzzi hanno iniziato a limare il meccanismo per metterlo a punto.

Prima di tutto la franchigia, che è la quota di spesa entro la quale si dovrà pagare (e che una volta superata farà scattare le prestazioni gratis). Sarà pari al 3 per mille del reddito Irpef, corretto con il «quoziente familiare», che di fatto farà diminuire il reddito per le famiglie più numerose o con disabili a carico.

In un primo momento si era pensato di calcolare l’aliquota sul reddito Isee, parametro già utilizzato per diverse prestazioni del nostro welfare e che tiene conto anche dei patrimoni mobiliari e immobiliari. Ma per gli esperti della Salute, le Asl non sarebbero però in grado di controllare l’Isee e verificarne i valori. Meglio quindi attenersi all’Irpef. Anche se questo significherà far pagare di più i soliti noti: ossia pensionati e lavoratori dipendenti.

Comunque con l’aliquota del 3 per mille il gettito dei ticket passerebbe dagli attuali 4 ai futuri 6 miliardi. Esattamente i due in più previsti a partire dal 2014 dall’ultima manovra Berlusconi, confermata da Mario Monti.

In pratica, per fare qualche esempio, chi ha 20mila euro di reddito pagherà fino a 60 euro e poi basta. Con 40 mila euro si pagherà fino a 120 euro, con 60mila fino a 160, con 100mila si aprirà il portafogli fino a che non si sarà superata la soglia dei 300 euro e così via. Le franchigie le pagheranno tutti, anche quel 47% di italiani oggi esente dai ticket che consumano però quasi il 70% della spesa sanitaria.

Il budget a carico dell’assistito non sarà solo su visite specialistiche, analisi, accertamenti diagnostici e farmaci com’è ora per i ticket ma si pagherà anche per ricoveri ospedalieri e day hospital. Come dire che resterà gratuito solo il medico di famiglia e che basterà sostare anche solo un giorno in corsia o in day hospital per spendere di tasca propria l’intera franchigia.

Per disincentivare il «consumismo sanitario» si pensa anche a un mini-ticket di 50 centesimi da applicare su ogni prescrizione, comprese quelle gratuite una volta esaurita la franchigia.

La quota a nostro carico verrà scalata dalla nuova tessera sanitaria e la franchigia non sarà calcolata sull’anno solare bensì a partire dalla prima prescrizione. Ad esempio se andrò con la ricetta in farmacia a giugno esaurirò l’importo a mio carico a maggio dell’anno successivo e poi, a questo punto, si ricomincerà scalando le prime spese dalla franchigia iniziale.

La formula «pagare meno ma pagare tutti» ha fino ad ora fatto storcere il naso alle Regioni ma il Governo sembra intenzionato ad andare comunque avanti per questa strada. Anche perché, spiegano al ministero della Salute, per legge i due miliardi di maggiori ticket nel 2014 devono entrare.

E con il sistema attuale, dove la stragrande maggioranza della compartecipazione alla spesa è su specialistica e diagnostica, per incamerare quella somma bisognerebbe far gravare sui non esenti un super-ticket pari all’80% del costo di visite specialistiche, analisi, Tac, risonanze ed altri accertamenti diagnostici. Un salasso che scatenerebbe la corsa verso il privato, portando a rischio default Asl e ospedali di tutta Italia.

FONTE: La Stampa.it
Autore: Paolo Russo

1 commento:

  1. Aumenteranno gli accessi "impropri" ai Pronto Soccorso,cosa che già accade per evitare liste di attesa o per non "disturbare" il medico di base e comunque per non pagare l'eventuale tiket con buona pace dei Codici Colore di Gravità.

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