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AFORISMA DEL GIORNO

23 gennaio, 2012

Ricerche falsate e vino rosso: dubbi sull'effetto benefico del resveratrolo

Chi non ha mai sentito nominare il resveratrolo? Quel principio attivo antiossidante contenuto per esempio nell’uva e nel vino rosso? Quasi tutti, immaginiamo. E quasi tutti abbiamo sentito decantarne le lodi da più e più parti, tanto che è stato quasi paragonato a un rimedio miracoloso preventivo per una gran miriade di malattie ed elisir di lunga vita. Solo che, forse, non è proprio così.

Fermo restando che il resveratrolo è in ogni caso un antiossidante, le sue proprietà non sarebbero migliori di tante altre sostanze simili che, tuttavia, sono comunque benefiche. A quanto sembra però queste sue fantastiche proprietà sarebbero il risultato di una frode scientifica a opera di un ricercatore, tale dottor Dipak Das, già Direttore del Cardiovascular Research Center dell’Università del Connecticut (Usa) che avrebbe condotto diversi studi in cui si evidenziano ben 145 “inesattezze” o frodi che dir si voglia. L’indagine cha ha portato alla scoperta della vicenda è partita dopo una segnalazione anonima giunta nel 2008 all’agenzia federale Office of Research Integrity. Questa, dopo aver raccolto una gran mole di materiale, ha avvisato i responsabili dell’Università del Connecticut.

I commenti della comunità scientifica non si sono fatti attendere e, per qualcuno, il dottor Das non è un personaggio di gran rilievo, per cui... Qualcun altro ha fatto notare che il dottor Das è detentore di numerosi brevetti e coinvolto in affari proprio con aziende che commercializzano, guarda caso, prodotti a base di resveratrolo. Altri scienziati ancora hanno detto che, per contro, vi sono numerosi studi scientifici seri che hanno evidenziato le proprietà salutari e benefiche del resveratrolo, quindi la sua fama è in qualche modo meritata. Quale che sia la verità, il fatto certo è che quando ci sono di mezzo i soldi c’è sempre qualcuno che non si fa scrupolo di modificare i fatti in modo che ne abbia un tornaconto personale. Certo che, quando si tratta di salute, è ancora più deplorevole.

Dopo aver avvertito le numerose riviste scientifiche che hanno pubblicato i lavori del dottor Das, e averle inviate a pubblicare le smentite, la prima reazione da parte dell’Università è stata l’annuncio della restituzione degli 890mila dollari assegnati dal National Heart, Lung and Blood Institute, del National Institutes of Health, proprio al ricercatore come sovvenzione alle ricerche. Altri fondi sono nel frattempo stati bloccati. Lo stesso dottor Das è stato messo al corrente del suo imminente licenziamento.

Un responsabile dell’Università del Connecticut ha espresso tutto il suo rammarico e delusione per il disprezzo dei codici di condotta, ricordando che tuttavia questo episodio non riflette una mancanza di serietà dell’ateneo e non intacca l’integrità delle ricerche biomediche.
Sebbene non si metta in dubbia la serietà della ricerca scientifica, è purtroppo sconsolante constatare che vi possa essere chi gioca con i dati dimostrando un palese conflitto di interessi. Così come auspicato dall’Università, speriamo che in futuro vi siano maggiori controlli sui risultati degli studi e le affermazioni di certi ricercatori.

FONTE: lastampa.it

1 commento:

  1. Ahh ecco. Ora mi spiego tante cose che non tornavano. Su di me la molecola è stata nefasta

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