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AFORISMA DEL GIORNO

29 luglio, 2010

Primi due trapianti di trachea al mondo, ma il chirurgo che ha operato sbatte la porta: "In Italia non c'è meritocrazia"

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L'equipe guidata dal chirurgo Paolo Macchiarini, dell'azienda ospedaliera universitaria Careggi di Firenze, ha eseguito con successo i primi due trapianti di trachea  in persone affette da tumore maligno tracheale, unici al mondo per una particolare tecnica utilizzata. Le due pazienti, una di circa 30 anni di nazionalità Ceca, l'altra di circa 20 anni inglese, sono in fase di dimissione dall'ospedale in condizioni "soddisfacenti". Circa 35 persone dell'equipe hanno lavorato per il successo dell´operazione.

Nel secondo intervento sulla paziente inglese è stata eseguita, per la prima volta in Italia, una radioterapia intraoperatoria in corso di trapianto di trachea, coordinata dal professor Giampaolo Biti, per ridurre al minimo il rischio di recidive tumorali. La prima paziente operata, viene spiegato, era stata sottoposta a chemioterapia, per una preventiva riduzione della lesione neoplastica.

Fra le particolari innovazioni utilizzate in questi interventi è l'inserimento all'interno delle trachee trapiantate di protesi innovative. Sono cilindri fatti su misura con una sorta di maglia riassorbibile in circa tre mesi dall'operazione. Le protesi sono necessarie a sorreggere dall'interno le trachee favorendo il processo di rigenerazione della mucosa.

Le nuove tecniche di chirurgia rigenerativa e le possibilità terapeutiche per la cura del tumore della trachea saranno illustrate dal professor Paolo Macchiarini nel corso di una conferenza stampa in programma domani, venerdi' 30 luglio alle 12.30 nell'Aula magna del Nuovo ingresso dell'Azienda ospedaliero universitaria Careggi di Firenze, in Largo Brambilla 3.

Secondo il sito Repubblica, il chirurgo Macchiarini, rientrato da poco in italia dopo una lunga esperienza professionale all'estero, avrebbe eseguito gli interventi ma avrebbe anche rassegnato le dimissioni in aperta polemica con la sua azienda ospedaliera.

Come dichiarato al giornale: "Avevo dato la parola a questi due pazienti e quindi li opero, poi basta. L´azienda doveva adempiere a vari impegni ma non lo ha fatto. Non posso nemmeno firmare la lettera di dimissioni per un malato. Non ho una stanza mia in reparto". Macchiarini è un personaggio complesso. Realizza interventi unici, in tanti gli riconoscono grandi capacità ma spesso non incontra la simpatia di chi lavora con lui. A Careggi l´hanno osteggiato per primi gli universitari, bloccando il tentativo del preside Gensini di farlo diventare ordinario.

Sempre secondo il recente articolo della Repubblica, Macchiarini attacca anche l´Università, che non l´ha voluto. "Ero andato via trent´anni fa, ho ritrovato una situazione peggiore. I bravi restano indietro. Figurarsi che il professore ordinario di Careggi nella mia materia vieta agli specializzandi di venire a imparare da me. Così non vanno in sala operatoria. A me ormai non mi fanno più ordinario a Firenze, mi spiace per i miei collaboratori, che non potranno avere una carriera accademica. Penso alle famiglie che fanno di tutto per far studiare i figli e poi li vedono sorpassati perché non c´è meritocrazia. Mi dispiace andare via, anche perché sono toscano ma contro certi muri, soprattutto accademici non si può fare nulla". Parole amare del primo dottore medico chirurgo ad eseguire una operazione di tale complessità in Italia.
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"Tantum what"? Molte donne intossicate per uno "scambio di colori" ...

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Bevono lavanda vaginale per errore, a volte finendo al pronto soccorso. I Centri antiveleni italiani, tra cui quelli di Milano-Niguarda e Pavia, hanno avuto 50 segnalazioni in un mese, tra dicembre e gennaio. E le due strutture hanno deciso di sollevare la questione all'Agenzia italiana del farmaco, che si è messa subito al lavoro. A destare l'allarme il Tantum rosa, diventato farmaco da banco dopo un passato da Sop, medicinale senza obbligo di ricetta per cui non si può fare pubblicità. Sdoganato il bando, il Tantum rosa diventa protagonista di uno spot «che sembra aver tratto in inganno le consumatrici. Se prima di dicembre - fanno notare dal centro pavese - rilevavamo 0,5 casi al mese per uso errato accidentale, dopo l'arrivo dello spot sul piccolo schermo e la classificazione del medicinale come farmaco da banco l'incidenza è salita a ben 16 casi in un mese solo nel nostro centro». L'azienda produttrice corre ai ripari e modifica lo spot, sottolineando a più riprese «l'uso esterno» del medicinale. I casi a questo punto diminuiscono, stando ai dati forniti dal centro di Pavia, ma mantenendo comunque una media più alta rispetto al passato: 9 in 20 giorni, tra il 9 gennaio e il 29 gennaio 2010, contro i 16 casi registrati in precedenza dal Cav pavese. Comunque ben al di sopra dell'incidenza pre-spot di 0,5 al mese.

Sulla questione la commissione di farmacovigilanza dell'Aifa ha presentato una relazione al Comitato tecnico-scientifico, che ha approvato il documento. La strada indicata consisterebbe nella modifica del colore della confezione del medicinale, che passerebbe da rosa a nera o blu, evitando così di confondere e indurre in errore le donne. Il timore è che alcune di loro acquistino e assumano il Tantum rosa confondendolo con altri farmaci da banco che hanno la confezione del medesimo colore e che vanno assunti oralmente. A quelle che hanno finito per berlo, come fosse uno sciroppo, la lavanda vaginale ha causato «qualche problema, ma conseguenze certo non drammatiche», precisa Marcello Ferruzzi, del Cav del Niguarda: sintomi gastroenterici e stordimento, ma anche vertigini, parestesie agli arti e allucinazioni. Il sospetto di alcuni addetti ai lavori è che il Tantum rosa venga usato in alcuni casi per "sballarsi", magari associato all'alcol. La benzidamina avrebbe infatti anche un effetto euforizzante

Fonte: Adnkronos
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26 luglio, 2010

Il microinfusore: un'arma in più per combattere il diabete

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Il paziente con diabete di tipo 1, insulinodipendente, puo' ridurre del 40% il rischio di complicanze assumendo l'insulina attraverso un microinfusore integrato con il controllo continuo della glicemia. Lo dimostra lo studio clinico STAR 3, presentato al Congresso della American Diabetes Association e pubblicato sul New England Journal of Medicine. Il diabete di tipo I e' una patologia cronica che in Italia interessa oltre 200.000 persone. Lo studio STAR 3 ha dimostrato in particolare che utilizzando il sistema integrato per l'infusione di insulina e il controllo continuo della glicemia si ha una riduzione di 4 volte superiore del livello di emoglobina glicata, rispetto alla terapia multiniettiva. Nello studio, che ha coinvolto 485 pazienti (329 adulti e 156 bambini-adolescenti) la terapia con microinfusore ha permesso una riduzione dello 0.8% del livello di glicata contro lo 0,2% della multiniettiva (da 8.3% a 7.5% anziche' da 8.3% a 8.1%). ''La terapia con il sistema integrato rappresenta la soluzione tecnologicamente piu' evoluta per la gestione del diabete di tipo I - dice Sandro Gentile, Presidente dell' Associazione Medici Diabetologi (AMD) - e questo studio, che rappresenta la pietra miliare della terapia con microinfusore e controllo in continuo del glucosio, combinati in un unico sistema, puo' ridefinire lo standard terapeutico di riferimento. Ma in Italia - aggiunge il diabetologo - l'utilizzo dei microinfusori e dei sistemi integrati e' relativamente basso rispetto agli altri Paesi: da noi vengono riservati ai casi piu' impegnativi, altrove vengono impiegati di routine''.

FONTE: Ansa.it
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24 luglio, 2010

Falluja, allarme tumori: la città bombardata dagli Usa nel 2004 ora è come Hiroshima

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Il tasso di mortalità infantile, di tumori e di leucemie nella città irachena di Falluja, bombardata nel 2004 dalle forze armate statunitensi in merito all'attacco compiuto per la deposizione del dittatore Saddam Hussein, è negli ultimi anni statisticamente superiore a quanto osservato negli anni successivi allo scoppio della bomba nucleare su Hiroshima. A sostenerlo è una ricerca compiuta dall'Università dell'Ulster. La mortalità infantile nella città è quattro volte più elevata rispetto a quanto osservato nelle statistiche da una regione geograficamente vicina come la Giordania, e ben otto volte più elevata rispetto al vicino benestante paese Kuwait. Il tasso di comparsa di tumori nei bambini al di sotto dei 14 anni è praticamente quadruplicato, cosi come da diversi anni imperversano sul web i servizi e le immagini dei bambini colpiti da gravi mutazioni: sotto accusa numerosi agenti chimici rilasciati durante i bombardamenti, fra cui le temibili bombe all'uranio impoverito, nonchè le bombe "al fosforo", che sarebbero state lanciate in modo indiscriminato sui civili per costringere la città alla resa. Infine, interessante è il servizio pubblicato qualche anno fa da "Rai News 24"  e poi ritrasmesso da raitre in merito ad un'inchiesta condotta sull'uso durante il bombardamento di un nuovo tipo di napalm, chiamato MK77. Qui il servizio => http://www.uonna.it/fosforo-su-falluja.htm
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15 luglio, 2010

La Colgate lancia il suo nuovo "Sensitive Pro-sollievo": prove e valutazioni

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Con l’arrivo del caldo si moltiplicano le occasioni di consumo di pasti molto freddi. L’estate in Italia equivale alla stagione dei gelati, dei prodotti freschi consumati all’ombra come pausa presa dopo una giornata di sole intenso. Indiscutibile è il valore nutritivo dei gelati artigianali, che consente un apporto energetico adeguato e oramai reso dai produttori sempre più in linea con le richieste di prodotti quanto meno possibile calorici. Spesso però un pasto troppo freddo o troppo caldo può provocare dei problemi dentari: quante volte abbiamo visto persone al bar fare tipiche smorfie poco dopo aver assaggiato troppo velocemente una dolcissima granita?

Anche una abituale igiene orale può portare lo smalto e le gengive a diventare col tempo particolarmente sensibili agli sbalzi di temperatura, provocando dei fastidi molto intensi. Alcune aree dentarie particolarmente sensibili possono portare a dei veri e propri ostacoli psicologici al consumo di prodotti eccessivamente freddi, limitando in tal modo la libertà alimentare del soggetto. La ricerca in campo odontologico ha permesso la creazione di nuovi prodotti che possono attenuare tali fastidi e favorire la risoluzione definitiva. Quindi, dentifrici che siano in grado di restituire la tollerabilità dentaria agli sbalzi termici. Da qualche giorno ho avuto personalmente la fortuna di valutare in anteprima uno dei nuovi e futuri prodotti di punta della famosa società Colgate. La "Colgate-Palmolive" è attualmente una delle più famose multinazionali americane impegnate nella produzione e della distribuzione di prodotti per la cura del corpo e per l'igiene orale (dentifrici, collutori, spazzolini). Origini antichissime (la prima fabbrica artigianale di saponi fu fondata nel 1806 da Henry W. Colgate), rappresenta una delle società più famose e serie in campo di igiene dentale, si suppone quindi che gli ottimi risultati da loro pubblicizzati nella ricerca odontologica siano effettivamente di aiuto alla cura della propria igiene dentale.


Il prodotto inviatomi è il loro nuovo “Colgate sensitive pro-sollievo”, la formula prevede l’utilizzo del Pro-Argin per “tappare” le falle che si aprono sulla superficie dello smalto e che causano l’esposizione di migliaia di microscopici tubuli che conducono alle terminazioni nervose del dente. Quando i denti entrano in contatto con materiale eccessivamente freddo, quale appunto un gelato o una bibita, si generano degli stimoli che raggiungono dei recettori posti sulla polpa dentaria, e questi inviano segnali attraverso le terminazioni nervose del trigemino, uno dei nervi più sensibili del nostro corpo, causando la fastidiosa sensazione di “ghiacciamento” e quindi di dolore. Anche se la mia igiene orale è già di per se ben curata lo sto ugualmente provando da qualche giorno e il dentifricio pare svolgere al meglio il suo dovere: certo, non esistono dentifrici miracolosi per cui non si può sperare che l’uso di questo prodotto equivalga ad uno “scudo termico”, ma le sensazioni descritte dopo aver bevuto un bicchiere d’acqua fredda (non gelata!) sono ottime, il Pro-Argin (praticamente l’8% del prodotto è a base di Arginina, amminoacido fondamentale per la riparazione delle fibre connettivali dello smalto) sembra essere d’aiuto per la riparazione delle piccole microfratture dentarie. L’associazione di questo dentifricio ad un alto prodotto Colgate incentrato sulla prevenzione della formazione del tartaro (per impedire lo sviluppo di carie), cosi come dovrebbe essere di abitudine per una corretta igiene orale nei tipici “tre lavaggi al giorno, dopo i pasti”,  può portare all’eliminazione del fastidio degli sbalzi termici. Con buona pace di chi ha voglia di mangiarsi una granita senza smorfie.


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13 luglio, 2010

Il 4 settembre torna in mare Monica Priore: da Capri a Sorrento la sua nuova sfida al DM1

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La trentaquattrenne nuotatrice diabetica pugliese, che il 21 luglio del 2007 attraversò a nuoto lo stretto di Messina, torna a far parlare di se lanciando una nuova sfida al suo più fedele compagno di vita (appunto il diabete) tentando di attraversare a nuoto il tratto di mare che separa Capri e da Sorrento. Monica Priore nasce a Mesagne (BR) il 04/02/1976 ed all'età di 5 anni le viene diagnosticato il diabete mellito di tipo I. Prima bimba ad approdare al centro anti diabetico di Brindisi, Monica viene proiettata in una realtà che, fino a quel momento, apparteneva quasi esclusivamente a gente adulta o addirittura anziana. Con il passare degli anni vede crescere con se anche l’incidenza percentuale del diabete sulla popolazione e matura, pian piano, la ferma convinzione di non dover assistere passivamente ai progressi medico scientifici che ruotano attorno alla sua patologia ed alle “restrizioni” sociali imposte dal vivere la condizione di diabetico. Sceglie lo sport come strumento di comunicazione e, nuotando, inizia a dimostrare che anche scendendo in vasca assieme al proprio diabete si può gareggiare e vincere contro chi in acqua si tuffa senza il timore che il valore glicemico possa compromettere la prestazione. Una serie di medaglie vinte sono state un gran bel messaggio di forza e di speranza per tanta altra gente diabetica ma, purtroppo, gli echi di queste vittorie non potevano raggiungere tutti coloro che avrebbero dovuto ascoltarli. Così Monica decide di alzare il tiro per gridare ancora più forte a tutti “ sono diabetica e questo non è un limite”. Per ampliare il bacino degli auditori del proprio messaggio di speranza nel 2007 Monica diventa la prima atleta diabetica ad aver attraversato a nuoto lo stretto di Messina, riscuotendo consensi e apprezzamento da parte di tanti ragazzi diabetici che hanno riconosciuto in lei un esempio da seguire. Il 4 Settembre di quest’anno, Monica tenterà di fare arrivare un messaggio ancora più forte e significativo a tutti i suo “colleghi diabetici” (come li chiama lei), tentando di portare a spasso il suo diabete per le acque del tirreno da Capri a Sorrento (circa 20km). Tra gli obiettivi che si prefigge nel tentare quest’impresa ci sono quello di dare coraggio e speranza a tutti quelli che vivono male la propria condizione di diabetici e quello di unire in un’unica grande festa diabetici, diabetologi, case farmaceutiche, infermieri, associazioni e chiunque altro militi, per un motivo o per un altro, nel settore diabetologico perché, come dice lei, l’unione fa la forza e tutti insieme contro il diabete qualche risultato lo portiamo a casa.


FONTE: Comunicato stampa
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06 luglio, 2010

Una legge che vieti di fumare in auto: siete favorevoli o contrari?

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La sigaretta accesa in macchina espone ai rischi del fumo passivo, con danni gravi per chi ne è esposto (che sia o non sia fumatore) e con potenziali danni immediati per asmatici e cardiopatici. È ancora un'abitudine diffusa, anche mentre si guida e anche con altre persone a bordo, bambini compresi. Inoltre, niente alibi: viaggiare con il finestrino abbassato serve a poco. Ecco perché molti esperti vedono di buon occhio una legge che vieti di fumare in auto.

Cosa succede nell'abitacolo di un'auto all'accensione di una sigaretta? C'è un'impennata immediata di polveri sottili (PM2,5 e PM10 soprattutto) di composti organici volatili (il benzene, ad esempio) e di monossido di carbonio. Misurazioni precise sono state effettuate da un gruppo di ricerca che ha coinvolto il Laboratorio per la ricerca sul fumo passivo (Istituto nazionale dei tumori di Milano e Simg, Società italiana di medicina generale), la Regione Veneto, le aziende sanitarie di Treviso e di Adria. I dati, apparsi sull'ultimo numero della rivista "Epidemiologia e prevenzione", evidenziano livelli altissimi di inquinanti: le polveri sottili aumentano di 100 volte, le particelle di 10 volte e i composti organici e il monossido di carbonio di tre volte. Per capirsi, sottolineano gli autori, la concentrazione di PM 10 è risultata di oltre 500 microgrammi al metro cubo, più di 10 volte il limite giornaliero fissato dalle normative europee che (in teoria) dovrebbe far scattare il blocco delle auto. E dopo 10 minuti dall'accensione della sigaretta i livelli di polveri sottili erano ancora tali (300 microgrammi al metro cubo) da poter indurre danni seri a chi soffre d'asma o di disturbi cardiaci.

Viaggiare col finestrino abbassato aiuta a tenere bassi i livelli di alcuni inquinanti prodotti dalla sigaretta, ma non tutti: si respira ancora un'aria viziata da milioni di particelle submicrometriche (200 al metro cubo). Il messaggio è chiaro: "Non esistono attualmente possibilità di difendersi dal fumo passivo se si fuma in auto" afferma Giovanni Invernizzi, esperto dell'area pneumologica Simg che ha coordinato il lavoro. "E questo vale anche per chi fuma – precisa – dato che il fumo passivo è un fattore di rischio aggiuntivo che si somma al danno dell'esposizione alle sigarette durante tutta la giornata".

In Italia, il 60 per cento dei fumatori afferma di fumare in auto. "Ci sono valide ragioni per auspicare una legge che vieti il fumo in macchina" scrivono in un editoriale di commento Giovanni Invernizzi, Roberto Mazza, del Centro antifumo dell'Istituto nazionale tumori, e Luca Sbrogiò del Dipartimento di prevenzione dell'Ulss 19 di Adria. "Oltre al danno da fumo passivo, la sigaretta è fonte di distrazione e causa accertata di incidenti" precisano gli autori, ricordando che per queste stesse ragioni il divieto è attivo nella piccola Repubblica di San Marino ed è in discussione in molti Paesi.

A Mosca, durante il summit mondiale sulla sicurezza stradale dello scorso novembre si è dibattuta l'opportunità di vietare le sigarette come principale causa di distrazione al volante insieme a usare telefonini, guardare al di fuori della carreggiata, mangiare e bere. Nel Regno Unito la proibizione della sigaretta al volante è in vigore per i veicoli che sono luogo di lavoro (camion, furgoni, bus e minibus, ad esempio). Il Royal College of Physicians, che riunisce i medici britannici, ha recentemente chiesto di estendere il divieto a tutti gli autoveicoli, allegando pesanti prove degli effetti del fumo passivo sui bambini.

Negli anni si sono succedute varie proposte legislative in materia. Oltre a medici e ricercatori, restano sul piede di guerra anche importanti associazioni come l'Aci e il Codacons. L'ultimo documento, un emendamento proposto in Commissione parlamentare alla Lega Nord alla fine del 2009, che prevedeva multa di 250 euro, cinque punti in meno dalla patente, tutto raddoppiato se ci sono bimbi a bordo, non è per ora rientrato nella riforma del Codice della Strada.

FONTE: Molecularlab.it
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Confermato: le cellule staminali pluripotenti indotte (iPS) non hanno le stesse potenzialità d'uso delle staminali embrionali

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Nel 2007, alcuni scienziati hanno scoperto cellule staminali pluripotenti indotte umane (cellule iPS). Proprio come le cellule staminali embrionali (cellule ES), le cellule staminali pluripotenti indotte si autorinnovano e si trasformano in qualsiasi tipo di cellula o tessuto. Il vantaggio è che non comportano quasi nessuno dei limiti pratici ed etici che ostacolano la ricerca sulle cellule staminali embrionali. Un nuovo studio ha però scoperto che le cellule staminali pluripotenti indotte non hanno le stesse potenzialità d'uso in alcune applicazioni. Queste scoperte sono state presentate a un evento tenuto dal progetto ESTOOLS ("Platforms for biomedical discovery with human ES cells"), che ha ricevuto una sovvenzione di 12 milioni di euro nell'ambito dell'area tematica "Scienze della vita, genomica e biotecnologia per la salute" del Sesto programma quadro (6PQ) dell'UE.

Questa importantissima scoperta delle cellule staminali pluripotenti indotte è segno di una nuova speranza per la scienza. La differenza principale rispetto alle cellule staminali embrionali è che queste cellule si ottengono riprogrammando geneticamente le cellule somatiche di un individuo. Eliminando le preoccupazioni che circondano l'uso delle cellule staminali embrionali, le cellule staminali pluripotenti indotte possono essere usate nella ricerca e nella medicina rigenerativa e come modelli per malattie difficili da studiare negli esseri umani. Rimane però la questione se le cellule staminali pluripotenti indotte hanno in effetti le stesse possibilità di applicazione delle cellule staminali embrionali.

I risultati di uno studio condotto dall'Università ebraica di Gerusalemme in Israele (uno dei partner di ESTOOLS) e dall'Ospedale pediatrico di Boston negli Stati Uniti suggeriscono che queste cellule non possono sostituire completamente le cellule staminali embrionali in alcune applicazioni basilari cliniche e di ricerca.

I risultati della ricerca sono stati pubblicati nel numero di maggio della rivista Cell Stem Cell e sono stati presentati a Lisbona, in Portogallo, durante il simposio internazionale "Stem Cells in Biology and Disease" che si è tenuto a maggio 2010. Il simposio è stato organizzato da ESTOOLS, che rappresenta il più grande consorzio europeo di ricercatori impegnati nello studio delle cellule staminali embrionali umane (22 partner in tutto; 19 istituti di ricerca accademici e 3 aziende).

In questo studio, il team ha confrontato le proprietà delle cellule staminali pluripotenti indotte ottenute da cellule della pelle di persone affette dalla sidrome dell'X fragile (la forma più comune di ritardo mentale ereditario tra i maschi), con quelle delle cellule staminali embrionali dello stesso difetto genetico (isolate da embrioni). Hanno scoperto che il FMRI (il gene X fragile) era attivo nelle cellule staminali embrionali ma non in quelle staminali pluripotenti indotte.

L'autore principale dello studio, il dott. Nissim Benvenisty dell'Università ebraica di Gerusalemme, ha detto: "Abbiamo notato una differenza tra le cellule staminali pluripotenti indotte e le cellule staminali embrionali, sebbene avessero la stessa mutazione." Ha spiegato che i risultati potrebbero suggerire un fenomeno più generale di differenze epigenetiche tra le due.

"Finchè non capiamo meglio le differenze tra questi due tipi di cellule, la soluzione ottimale potrebbe essere costruire modelli per i disturbi genetici umani usando entrambi i sistemi, se possibile," ha aggiunto il dott. Benvenisty.

Il professor Peter Andrews dell'Università di Sheffield nel Regno Unito ha convenuto che le scoperte del dott. Benvenisty mostrano che le cellule staminali embrionali e le cellule staminali pluripotenti indotte sono strumenti complementari che in alcuni casi possono fornire informazioni diverse sui processi fondamentali delle malattie. "Sottolineano l'importanza di continuare la ricerca con entrambi i tipi di cellule staminali pluripotenti umane. I risultati confermano inoltre il valore e l'importanza del finanziamento europeo dei consorzi di ricerca come l'ESTOOL," ha spiegato il professor Andrews.





FONTE: Molecularlab.it e Cordis
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La Akuel lancia il suo nuovo prodotto per un sesso più sicuro

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L'arrivo dell'estate moltiplica le occasioni di nuovi incontri e nuove relazioni. Nel 2010 tutti oramai sanno quanto sia determinante proteggere la propria integrità fisica in momenti particolarmente infuocati al fine di prevenire patologie fastidiose (esempio: Herpes Simplex 2), complicate (esempiO: Clamidia), temibili (esempio: Gonorrea) e purtroppo anche terribili (esempio: Hiv) e anche e soprattutto per evitare gravidanze indesiderate (n.b. sebbene in quest'ultimo caso è scientificamente provato che l'uso della pillola anticoncezionale risulta essere di gran lunga più efficace). E' la protezione della propria salute che ha portato negli anni a superare ogni forma di "inibizione morale" in merito all'uso dei preservativi, e spesso anzi si invita a parlarne sia in pubblico sia attraverso i media. In particolare si vuole superare quella forma di retenzione di tale argomento che domina nella fascia di età postadolescenziale, laddove i giovani agiscono spesso con ignoranza e incoscienza. Numerose società hanno lavorato, nei mass media attraverso pubblicità articoli e quant'altro, per diffondere il concetto dell'uso di una protezione nei rapporti con i primi patner, sia per un ovvio ritorno economico, sia per supplire alla carenza di cultura in tal senso in ambito giovanile.

Una delle immagini del videogioco della Akuel
Importante è la campagna pubblicitaria svolta dalla Akuel, società da sempre in prima fascia riguardo la vendita di condom. In particolare, utilizzando i più comuni social network (es. Facebook) la società francese sta pubblicando un videogioco (in formato Flash) dove si porta ad avvicinare in modo divertente il tema del sesso. Per accedere al gioco bisogna ovviamente essere maggiorenni. Rifacendosi ai vecchi platform dei primi anni '90, è possibile giocare a "Mr Skin", un videogioco in cui bisogna "correre contro il tempo per le strade cittadine per incontrare finalmente il tuo lui/lei che ti aspetta in un locale, raccogliendo durante il tragitto quanti più prodotti marchiati Akuel possibili. Sei proprio tu Willy o Gina: il protagonista di Mr Skyn in Goldon City il nuovo game on-line di Akuel". Il gioco è stato creato anche e soprattutto per pubblicizzare la vendita della nuova linea di condom "Akuel Skyn", che tramite una nuova composizione ha la caratteristica di "conferire maggiori sensazioni", eliminando uno dei motivi che spesso portano le prime volte all'inibizione all'uso del condom. Ho fatto una prova, in basso a lato potete vedere il mio punteggio:


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Ovviamente oltre al videogioco dal sito è possibile accedere alle presentazioni dei vari prodotti, fra cui appunto questa linea definita "innovativa".


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Sotto stress? La colpa è di un gene...

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Un gruppo di ricercatori del Donders Institute for Brain, Cognition and Behaviour di Nimega (Paesi Bassi) ha identificato in uno studio presentato al Forum Europeo di Neuroscienze ad Amsterdam un gene che sarebbe responsabile della maggiore propensione allo "stress" in soggetti posti sotto forte pressione psicofisica. In pratica gli scienziati hanno utilizzato lo scanner cerebrale per analizzare come il cervello di un gruppo di persone reagisce allo stress. Per indurre la condizione i soggetti sono stati invitati a vedere una scena violenta in un film, seguita da una serie di immagini raffiguranti volti arrabbiati e spaventati. Ebbene, i ricercatori hanno osservato che l'amigdala, una "regione primitiva" del cervello che aiuta a generare e a tenere sotto controllo le nostre emozioni, è piu' attiva in coloro che hanno ereditato il gene dello stress. Secondo gli scienziati, circa la metà di tutte le persone hanno questo gene che li rende più cauti nell'affrontare i problemi, ma anche più vulnerabili alle pressioni. "Questa differenza genetica individuale" - ha spiegato Guillen Fernandez , ricercatore che ha coordinato lo studio - "si manifesta solo quando le persone sono sottoposte a stress. Questa è la prima volta che è stata trovata una variazione genetica responsabile di una risposta diversa agli stimoli emotivi solo quando gli individui sono stressati". Attualmente "stiamo valutando - ha concluso Guillen - se queste persone sono anche più inclini a sviluppare disturbi da stress post-traumatico dopo aver vissuto un vero trauma".


FONTE: Agi.it Salute
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04 luglio, 2010

Muore per meningite la figlia di Niccolò Fabi

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Il mondo della musica viene scosso dalla notizia della morte avvenuta della giornata di ieri della figlia del cantautore romano Niccolò Fabi, scomparsa all'età di due anni per meningite. E' lo stesso artista, uno dei poeti più conosciuti in campo musicale italiano e autore di tante canzoni straordinarie ( "Capelli", "Dica", "Rosso", "Vento d'estate", "Lasciarsi un giorno a Roma" tanto per citarne alcuni), a comunicarlo ai propri fan usando il proprio profilo sul famoso sito Facebook. Di seguito il messaggio postato dall'artista:

"" amici.....vi sto
per scrivere quello che non avrei mai voluto scrivere.........questa
notte una sepsi meningococcica fulminante ha portato via nostra figlia
Olivia, Lulùbella per chi l'ha conosciuta e amata, il dolore devastante
che mi attanaglia la gola è la conseguenza dell'esperienza più
...inaccetabile orrida ingiusta e innaturale che un essere umano può
vivere...inutile dirvi che fino a quando non avrò trovato un modo per
trasformare questo dolore e dare un senso costruttivo a questo incubo,
il palcoscenico sarà l'ultimo posto in cui desidererò stare...so di
poter contare sulla vostra sensiblità e sull'amore che mai come adesso
è l'unico strumento che merita di essere suonato.....un abbraccio che
contiene tutto..nicc""


Il messaggio si conclude con un link al video della canzone composta dallo stesso per parlare del tragico tema della morte (e dedicata in questo caso al tragico destino della figlia) e con dei messaggi che annunciano il ritiro dalle scene in modo indefinito. 

I batteri che sono più frequente causa di meningite sono tre: il Neisseria meningitidis (meningococco) che è un ospite frequente delle prime vie respiratorie, esistono 13 diversi sierogruppi di meningococco, ma solo 6 (denominati A, B, C, W135, X e Y) causano meningite e altre malattie gravi. In Italia e in Europa i sierogruppi B e C sono i più frequenti. I sintomi non sono diversi da quelli delle altre meningiti batteriche, ma nel 10-20% dei casi la malattia è rapida e acuta, con un decorso fulminante che può portare al decesso in poche ore anche in presenza di una terapia adeguata. Lo Streptococcus pneumoniae (pneumococco) è, dopo il meningococco, uno degli agenti più comuni della meningite. E il Haemophilus influenzae tipo b che era la causa più comune di meningite nei bambini fino a 5 anni fino alla fine degli anni Novanta quando l’introduzione della vaccinazione ha ridotto di molto i casi patologici. Il meningococco è purtroppo uno dei batteri più letali in campo infantile: sono rari i casi di infezioni letali, dovuti principalmente all'emersione di ceppi "sporadici" e a rapida crescita che trovano nell'infante una mancata risposta immunitaria o una risposta troppo rallentata rispetto alla sua velocità di crescita, portando quindi ad una compromissione generale del sistema immunitario. Spesso la rapidità delle cure antibiotiche non è sufficiente, l'unica strada percorribile è una prevenzione che si basi sui vaccini ma la variabilità di tali ceppi rende appunto conto delle difficoltà.
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