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AFORISMA DEL GIORNO

20 settembre, 2009

Sorpresa: l'Helicobacter può "guarire" le ulcere

Con viva sorpresa un pool di ricercatori italiani ha scoperto che l'helicobacter, il temibile batterio causa silenziosa di gastriti e ulcere gastriche, è in grado di guarire i danni arrecati alla mucosa riparando le lesioni. La scoperta, tutta italiana, è stata pubblicata oggi sulla rivista internazionale "Journal of Immunology". I ricercatori dell'università di Napoli Federico II hanno scoperto che fra le proteine prodotte e che, agendo come tossine, ledono le cellule provocando l'ulcera vi è anche una proteina "buona" prodotta dallo stesso batterio e chiamata "Hp2-20" la quale è in grado di favorire l'incremento dei processi cellulari che consentono la riparazione dei danni arrecati. Cosi come dichiarato al sito Ansa dal ricercatore Gianni Marone "Questa proteina sembra essere efficace non soltanto nel curare le ulcere dello stomaco, ma anche quelle di cornea e pelle. Grazie a queste sue proprietà la proteina potrebbe diventare in futuro un farmaco biologico". Tanto che su tale idea sarebbe già stato posto un brevetto da parte del "Centro Interdisciplinare per le Scienze immunologiche di base e cliniche" dell'università Federico II.

Helicobacter pylori è un batterio gram negativo flagellato acidofilo, il cui habitat ideale è il muco gastrico situato nello stomaco umano. Tale resistenza ad un pH di 1 o 2 gli è conferita dalla produzione dell'enzima "ureasi" il quale crea intorno al batterio un microambiente compatibile con la sua esistenza.

La presenza di questo enzima ha reso possibile la messa a punto del test del respiro, o UBT, secondo la dizione inglese. Al paziente viene somministrata urea marcata con l'isotopo 13C. Se è presente il batterio avviene una reazione, catalizzata dall'enzima ureasi, che porta alla scissione dell'urea-13C con la formazione di ammonio e 13CO2, ovvero anidride carbonica formata da ossigeno e l'isotopo 13C del carbonio. Se l'analisi del respiro del paziente rivela la presenza di 13CO2 il test è positivo.

La maggior parte delle persone ne è portatore ma un buon equilibrio fra potere patogeno del microrganismo e difese immunitarie del soggetto normalmente garantisce un'adeguata protezione, proprio per questo motivo i soggetti con una marcata immunodeficienza sono particolarmente esposti a tale agente.

La particolarità di questo batterio è quella che vive soltanto in ambiente acido protetto da uno strato di muco, per questo motivo si trova soltanto nello stomaco. Produce un enzima chiamato ureasi, che gli permette di neutralizzare l'acidità gastrica e di sopravvivere. Una volta insediato nello stomaco, non fa altro che sottoporre la mucosa ai metaboliti tossici da esso prodotti. Il batterio può produrre sostanze che causano danni alle cellule e con il tempo possono sopraggiungere gastrite ed ulcera.

Fonte: Ansa.it e Wikipedia.it


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