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AFORISMA DEL GIORNO

31 luglio, 2009

Allarme per Tamiflu venduto in farmacia senza ricetta medica

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Altroconsumo ha lanciato l'allarme relativo alla cessione di numerosi campioni di farmaci Tamiflu, farmaco antivirale balzato in questi giorni all'onore delle cronache come indicato a contrastare la diffusione del virus dell'influenza dei maiali h1n1, che si sta verificando in alcune farmacie italiane senza che il paziente abbia presentato la necessaria ricetta medica. Il costo del tamiflu, che si aggira intorno ai 40 euro, non rappresenta un ostacolo o un deterrente per l'acquisto di un farmaco che tuttavia, a causa dei rischi che la sua assunzione non controllata potrebbe procurare, richiede assolutamente una ricetta medica del proprio medico curante.

L’indagine è stata svolta da Altroconsumo in due città d’Italia, Roma e Milano, dimostrando che ben 14 farmacie su venti ha venduto o ha tentato di vendere, quando non era disponibile, magari prenotandolo, il Tamiflù, senza alcuna prescrizione del medico. "In un momento di probabile e inutile corsa - afferma l’associazione Altroconsumo - alla scorta di farmaci antivirali, nel timore del contagio del virus H1N1".La vendita sul web non sembra essere da meno.

Altroconsumo ha riscontrato e segnalato alla Guardia di Finanza cinque siti che vendono il prodotto: nessuno chiede la ricetta del medico, alcuni addirittura offrono la ricetta in allegato insieme al farmaco venduto e i prezzi variano dai 64 ai 167euro, evidente quindi la speculazione con quasi il 500% in più rispetto al prezzo in farmacia.

FONTE: www.tantasalute.it


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Via libera dall' "Aifa" alla pillola abortiva ru486

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Questa sera a Roma il Cda dell'Aifa ha approvato la commercializzazione della pillola RU486, la pillola per l'aborto farmacologico. Netta la maggioranza in Cda a favore dell'adozione della RU486: quattro contro uno. Il via libera è arrivatoo dal presidente del Cda dell'Agenzia Italiana del Farmaco, Sergio Pecorelli, e dai consiglieri Giovanni Bissoni, Claudio De Vincenti e Gloria Saccani Jotti. Ad esprimersi negativamente è stato invece Romano Colozzi, assessore alle Risorse e Finanze della Regione Lombardia.

La Ru486 è una pillola abortiva, a base di mifepristone, uno steroide sintetico con spiccata attività antagonista verso i ricettori del progesterone. L'assunzione della Ru486 provoca l'interruzione della gravidanza. Le ricerche per la produzione della pillola abortiva cominciarono in Francia nel 1970 quando Edouard Sakiz e Etienne-Emile Baulieu mettono a punto, nei laboratori Roussel-Uclaf, un vasto programma di ricerca chimica e biologica per sviluppare un'ampia gamma di molecole steroidee per regolare l'attività ormonale e anti-ormonale. All'inizio degli anni Ottanta si arriva alla scoperta di una nuova sostanza anti-progesterone: il mifepristone. Il nome è RU 38 486 che presto diventa RU486 (dalla somma delle iniziali del laboratorio Roussel-Uclaf e del numero della molecola di mifepristone). Nel dicembre del 1988 in Francia il prodotto ottiene l'autorizzazione alla commercializzazione. Nel 1990 il prodotto arriva sul mercato in Gran Bretagna e due anni più tardi in Svezia. Nel 1999 i laboratori Exelgyn (l'azienda francese che attualmente produce la Ru486) ottengono l'autorizzazione alla commercializzazione in Germania, Austria, Belgio, Danimarca, Finlandia, Grecia, Paesi Bassi, poi in Svizzera, Israele, Lussemburgo, Norvegia, Tunisia, Sudafrica, Taiwan, Nuova Zelanda e Russia. E da ieri anche in Italia sarà possibile acquistarla, si attende quindi a breve la diffusione nelle farmacie.
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27 luglio, 2009

Ecco la vergognosa classifica delle Università "virtuose" secondo il Governo Berlusconi

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Ecco una tabella che riassume la classifica delle Università "virtuose" che riceveranno un aumento dei fondi e delle università che al contrario riceveranno dei tagli.


Da notare il taglio apportato a Messina (-3%), Palermo (-3%), Catania (-1,60%), Cagliari (-2,08%), Sassari (-2,95%), in pratica per l'attuale governo una laurea conseguita nelle due isole italiane ha un valore infimo e proseguire in percorsi post universitari diverrà praticamente impossibile a causa della mancanza di fondi. Il che, associato alla depressione economica esistente nelle due isole, non farà altro che aggravare la situazione lavorativa di tanti giovani che saranno palesemente costretti a emigrare verso "la virtuosità".


Lascio a voi ogni altra considerazione.



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26 luglio, 2009

Diabete: nuova ricerca basata sullo xenotrapianto di cellule dei maiali delle isole di Auckland

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Delle cellule di maiale saranno impiantate su dei pazienti affetti da diabete nella speranza che possano stimolare il pancreas degli ammalati a produrre insulina. Questo nuovo trattamento sperimentale e controverso, descritto sul quotidiano britannico "Daily Mail", sarà testato su 8 volontari che soffrono di diabete di tipo 1. Non curerà la malattia, ma dovrebbe essere capace di indurre il pancreas dei volontari a produrre autonomamente l'insulina. "Abbiamo già effettuato dei tentativi con dei pazienti della Nuova Zelanda nel 1996 e della Russia nel 2007" ha detto Bob Elliott, ricercatore e direttore della compagnia che svolgerà l'esperimento. "Le cellule impiantate in uno dei pazienti neozelandesi - ha continuato - hanno continuato a produrre insulina per 12 anni dopo il trapianto. E' la prova che il principio alla base funziona". I ricercatori utilizzeranno dei maiali delle Isole di Auckland, a 500 km dalla costa neozelandese. "Questi maiali sono i discendenti di quelli abbandonati dall'uomo nel XIX secolo su quelle isole", ha detto Elliott. "Non hanno avuto contatto con l'uomo - ha aggiunto - e sono quindi privi di malattie e rappresentano una fonte più sicura per il trapianto". L'esperimento ha attirato alcune critiche da parte di altri scienziati, che hanno detto che è troppo presto per tentare la terapia sull'uomo o che c'è il rischio, tramite il trapianto, di introdurre nuovi virus nell'essere umano. "Si tratta di rischi puramente teorici", ha detto Elliott. I primi volontari hanno cominciato oggi ad essere monitorati prima del trapianto al Middlemore Hospital di Auckland, Nuova Zelanda, e si spera di ottenere informazioni significative già a partire da prossimi anni.

FONTE: Agi.it Salute
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Sanità: il ministro Sacconi "Conti sanitari al Sud inaffidabili, debellare i circoli viziosi"

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I commissariamenti nel sistema sanitario di Campania e Molise sono stati compiuti principalmente per arginare la preoccupante spesa sanitaria elevata e per ridare affidabilità alla contabilità inaffidabile della sanità nel Mezzogiorno. E’ in breve la spiegazione data dal ministro della Sanità Maurizio Sacconi. "Dobbiamo sostituire i circoli viziosi - evidenzia Sacconi - in circoli virtuosi" e i commissariamenti delle due regioni sono "un atto dovuto", dopo che la valutazione congiunta Stato-Regioni aveva certificato che si era lontani "dall'azzeramento del disavanzo strutturale". "In queste regioni - ha aggiunto - si era, anzi, formato un significativo debito. Purtroppo questo accade diffusamente nel Mezzogiorno. E' necessario ricondurre a virtù le gestioni, perchè questo aiuterà il sud e consentirà ai cittadini di accedere agli stessi servizi delle regioni del Nord, dove si spende di meno e si danno più servizi".

FONTE: Agi.it Salute
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Riforma Universitaria: duramente colpite le università di Messina e Palermo

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La riforma universitaria varata recentemente dal governo berlusconi sotto la guida del ministro Maria Stella Gelmini colpirà profondamente il sud italia e in particolare le università di Messina e Palermo che riceveranno il 3% in meno di risorse economiche. E' quanto sta emergendo recentemente dai commenti compiuti in merito alla riforma che, basata su metodi meritocratici relativi a dati ottenuti principalmente nel 2003, e che vedono le università di Messina e Palermo collocate in fondo alla classifica insieme ad altre 10 università del sud italia. Al contrario, la riforma sarà un bene per le università del nord e in particolare per l'università di Trento che vedrà ampliata la propria disponibilità economica. Il 7% del Fondo di finanziamento ordinario, cioè 525 milioni di euro, è stato assegnato in base alla qualità della ricerca e della didattica degli atenei. In particolare i due terzi di questo fondo sono stati assegnati in base alla qualità della ricerca, un terzo in base alla qualità della didattica. Ben 27 le università oggetto dei tagli tra le quali appunto Messina e Palermo.

Prende tempo il rettore di Messina, Tomasello ha infatti dichiarato in modo diplomatico agli organi di stampa "Non me la sento di commentare nello specifico perchè fino a che non leggiamo il decreto non possiamo renderci conto esattamente di quali siano stati i criteri adottati per stilare la classifica". Molto più duro il commento del presidente della Regione, Lombardo, che parla di criteri "truccati" e spiega i motivi di tale dichiarazione: "Invece di giudicare gli effettivi miglioramenti verificatisi anno dopo anno nei progetti di ricerca e premiare in base a questo grado di avanzamento - dice Lombardo - si valutano le università del sud sulla capacità che gli studenti trovino occupazione (dimenticando quanto essa dipenda dalle effettive possibilita' offerte dal mercato del lavoro locale e dalle connesse condizioni economiche) o sulla capacita' di attrarre finanziamenti esterni (dimenticando che la grande impresa risiede al nord e proprio lì investe per acquisire le migliori risorse umane da inserire nelle aziende del territorio)".

Il taglio delle risorse determinerà ovviamente una forte riduzione dei posti disponibili, in particolare in ambito postuniversitario laddove numerosi dottorati e specializzazioni sono a rischio taglio. Sarà incentivato quindi il flusso "migratorio" dei neolaureati del sud verso il profondo nord italia, deprimendo in modo più accentuato un'area già duramente provata da decenni di pessima gestione politica.



Fonte: giornali locali del sud italia
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Last products from brickhousealert for life support

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A old man or woman lives alone and suddenly they may fall with no one around to help, they may falling down in the house so badly that they can't even call help. What about if your parent or grandparent is on the road outdoors and they suddenly need immediate help and no one knows where they are and even they may not know where they are, it is a dangerous circumstance isn't it?

Fortunately recent technology developments allow to brought more efficient medical body assistances which finds useful advantages in applications for the periodical control of lifestate integrity. In every moment it should be essential to obtain a service that could develope a quick medical alarm to provide a firm and continuous control of health status of patience due to possible health hits. The site "Brick House Alert.com" offers two excellent technology systems built by skillful operators of sector. These services allows to provide a complete personal protection in about all the time of the day and without requirement of direct involvement of examined human. This society offers the opportunity to purchase two products that are leaders of own sector.

The first product is a "FALL" detector connected to a medical alarm that alerts emergency personnel that they have fallen and can't push a button. In that way it is possible to quickly operate independent request as well as altered or fainted condition of injuried body, these conditions normally does not allow to request medical help in own decision. This is and example about how it works. You fall down and no one is there to help you. so the "Fall Detector" automatically senses the fall and calls the 24-Hour Monitoring Center and make you connected to a trained "Emergency Response" operator who dispatches help immediately.

The second product is a GPS Tracking Bracelet with 2-way speakerphone so they can use it like a cell phone and call for help or they can use it like a revelator to wear can be found in cases of wandering. This means that this tool allows to serve a medical alarm because it can use like a cell phone, making possible to call for help. Also, the "wearer" can be found in cases of wandering due to psicological pathology (for example, like Alzheimer) which does not allow the injuried to report where he is and in which conditions he should be. The GPS watch seems to work in every place of own country, sending GPS location to the ones who cares, whether it is emergency response workers such as firemen or ambulance, or friends, family, or neighbors.

Charge of subscription for both services should be about 34.95$, and the society guarantee further technical support in regular business hours, 9 am- 6 pm EST Monday-Friday, and no extra charge for the frequently use of these systems. If you wish further informations about these products, just enter the site of call society number 877-632-5378. If you need something like that, just give it a try.
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22 luglio, 2009

Health and beauty products at Shopwiki

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Shopwiki is a new Multilanguage shopping site but it can not be regarded as a "clone" of ebay but it should be considered like an “evolution” instead. The site is characterized by the peculiarity of implementing a “searching all over the web” engine to find a desired product to be purchased and the ability to display ads that were actually paid to the company "shopwiki" and ads which have been created without any payment. This fact represents a important chance for the client so that any user can select the products and selling them without paying a fee for the ad. The possibility of publishing a free ad on shopwiki increases the number of objects that are put up for sale because the seller receives more guarantees that the product could potentially be sold and not lose the cost of your fare if instead the product remains unsold.

Shopwiki is a useful site for all those who are looking for offers for items and products for the care of your body. For example, clicking on the category Health and Beauty you can have access to a wide range of products ranging from creams for skin and face up to the latest for the care of their hair. For example, are you looking for an anti-wrinkle cream? Quickly you can enter their site and click in the directory under "Skin Care Guide" and then you can click the item that is deemed more appropriate, from aftersun creams to dermoabrasive skin creams, and once done so, the site displays a brief description of the item selected and all the ads potentially linkable to the desired product.

Using a wide range of ads you can get the product you want at the lowest possible price. Shopwiki allows payments via the most modern payment systems such as paypal, also the system offers shopping guarantees: further details about these facts are visible reaching their website and clicking at the “helping desk”. Shopwiki is definitely a site to try for those who wish to expand its availability of sites for commercial use, just give it a try.
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17 luglio, 2009

Blog: Internet Explorer è incompatibile, oltre 25000 visite, aggiornamenti

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Un paio di aggiornamenti riguardanti il blog:


1) Internet Explorer è da oggi incompatibile in tutte le sue versioni con questo blog. Dopo numerosi esperimenti ho infatti notato che il browser della Microsoft TAGLIA letteralmente le pagine oppure mostra un incomprensibile errore "Operazione Terminata" impedendo cosi la visualizzazione del sito. Mi dispiace per tutti coloro che hanno avuto disagi nel visualizzare il sito ma purtroppo è un problema che colpisce praticamente tutti i blog su internet e buona parte dei siti "ufficiali". Per adesso e in futuro la compatibilità di questo sito è garantita solo verso il ben più stabile browser "Firefox", che penso nel giro di pochi anni andrà a prendersi il controllo del mercato gratuito dei browser. Per scaricarlo gratuitamente è sufficiente cliccare a questo indirizzo => Download Firefox - http://download.mozilla.org/?product=firefox-3.5.1&os=win&lang=it

2) Il blog ha superato le 25000 visite. Il numero di pagine visualizzato è oltre le 56000. Un ottimo risultato per un piccolo blog e spero possa migliorare ancora.


3) Il numero di contatti nel gruppo di Facebook dedicato al sito è salito a 446. Il numero di persone "Fan" del sito è invece di 760. Come sempre il gruppo dedicato al sito è raggiungibile tramite questo link => http://www.facebook.com/group.php?gid=58753811238

4) Da oggi è possibile stampare i post che si reputano interessanti cliccando direttamente nel link apposito a fondo pagina. E' inoltre attivo un servizio chiamato "linked in" che suggerisce dei post di questo stesso sito e che possono interessare l'utente in quel momento.


5) Dal 7 al 14 agosto l'autore del sito sarà in quel di Malta in una breve vacanza con i suoi amici. Il sito non verrà aggiornato ma rimarrà liberamente accessibile a chi lo vorrà.
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L’influenza A/H1N1 ora fa paura: troppi casi e contagi eccellenti, “Inarrestabile” secondo l’OMS

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Desta forte preoccupazione l’espandersi dei casi di influenza umana A/H1N1 in Europa, con un coinvolgimento dell’Italia che si sta rivelando sempre più graduale. In appena 4 giorni proprio in Italia sono stati confermati 34 nuovi casi di nuova influenza, lo rende noto il ministero del Welfare il quale ha anche precisato che dal 24 aprile si sono verificati complessivamente 258 casi nel nostro Paese. Il ministro del welfare Ferruccio Fazio ha dichiarato recentemente agli organi di stampa che l’obiettivo è il “vaccinare il 40% della popolazione, con una percentuale che potrà essere modulata più avanti nel tempo”. Quindi se in Europa la Francia punta a vaccinare il 100% della popolazione e la Gran Bretagna il 70%, l'Italia considera opportuno l'obiettivo del 40%, insieme a Spagna e Germania. Ha dichiarato sempre agli organi di stampa il ministro “Siamo allineati sulla base delle previsioni, che si basano sulla non gravità del virus. Siamo naturalmente pronti a modifiche, ma al momento non siamo preoccupati perchè attualmente non si ritiene probabile che il virus possa diventare più aggressivo prima di un anno. In questa eventualità, abbiamo quindi tutto il tempo per prepararci”. Secondo Fazio “non bisogna lasciarsi influenzare dall'idea che le scorte di vaccino possano ridursi rapidamente”. Intanto in Gran Bretagna è scoppiato l’allarme pandemia, con numerosi nuovi contagi ogni giorno.

Fra i colpiti sono rimasti coinvolti anche una cinquantina di adolescenti dai 12 ai 18 anni che si trovavano in Inghilterra per motivi di studio. L’ambasciata italiana in Inghilterra ha dichiarato agli organi di stampa nazionali che: “da martedì sera hanno ricevuto una serie di segnalazioni di casi sospetti di ragazzi, tutti tra i 12 e i 17 anni, che si trovano in istituti di Londra, Oxford, Birmingham e Norwich.” La console ha precisato che “tutti i ragazzi sono stati sottoposti alla procedura adottata dall'autorità sanitaria britannica che prevede, in seguito al riscontro di sintomi, la somministrazione di tamiflu per una terapia che dura cinque giorni. Tale è il protocollo standard che è in vigore in Gran Bretagna e che indica di non recarsi in ospedale, aspetto molto importante in quanto questa influenza può essere pericolosa per le persone già malate, di conseguenza è importante non esporre a rischi di contagio i degenti in ospedali». Bisogna precisare che tutti i ragazzi si trovano in buona salute e 25 di questi ragazzi sono già rientrati dalla loro vacanza-studio. Il numero di decessi è salito nelle ultime ore a 29, le vittime di nuova influenza sono soprattutto persone anziane e pazienti con concomitanti patologie croniche. Per esempio, una delle ultime vittime è una turista che è deceduta in ospedale in Scozia ieri sera e che presentava già dei precedenti problemi debilitanti. Era stata ricoverata oltre tre settimane fa al Raigmore Hospital di Inverness. E secondo un’indiscrezione dei giornali inglesi sembra che tra le vittime “eccellenti” ci sia anche Cherie Blair, la consorte dell'ex premier Gb che tuttavia sarebbe in buone condizioni e non in pericolo di vita. Non è chiaro, inoltre, se il marito o uno dei quattro figli abbiano contratto a loro volta il virus.

Secondo il Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie, il totale dei decessi è salito a 667, mentre solo ieri erano 580. L'aumento più rilevante si registra in Argentina, dove da 40 si e' passati oggi a 137 morti, e in Tailandia, da 9 a 24. Il numero globale dei casi di persone affette dal virus A/H1N1 e' salito a 125.993 (116.943 ieri). In Europa erano stati accertati circa 14.500 focolai. Il numero più elevato si registra nel Regno Unito con oltre 9.700 casi, seguito da Spagna (almeno 1.099), Germania (763) e Francia (464).

L'Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms) ha detto oggi che l'influenza H1N1 è la più rapida pandemia a diffondersi di cui si abbia ricordo e che allo stato attuale è inutile tenere il conto di ogni singolo caso. Intanto il presidente degli Stati Uniti Barack Obama ha destinato alla lotta al virus 1,825 miliardi di dollari, come si legge in una lettera che ha inviato alla speaker della Camera dei Rappresentanti Nancy Pelosi. Il denaro, che viene dal fondo di 7,65 miliardi di dollari che il Congresso ha già destinato al Dipartimento della Salute per la pandemia, sarà impiegato per l'acquisto di ingredienti per il vaccino per aiutare le autorità sanitarie nella campagna di vaccinazione e per favorire l'approvazione dei vaccini presso la Food and Drug Administration, spiega nella lettera Obama.

L'agenzia delle Nazioni Unite, che ha alzato ulteriormente il livello di allerta lo scorso 11 giugno, ha rivisto le sue richieste e ora le autorità sanitarie nazionali hanno l'obbligo di dare notizia solo dei focolai che contano diversi casi, delle morti provocate dal nuovo virus o dei casi medici particolari. “L'influenza del 2009 si sta diffondendo a livello internazionale con una velocità senza precedenti. Nelle passate pandemie, i virus dell'influenza hanno impiegato più di sei mesi per diffondersi al livello raggiunto dal nuovo virus H1N1 nel giro di meno di sei settimane", ha detto in una nota. E' diventato pressoché impossibile per le autorità sanitarie e per i laboratori tenere il conto dei singoli casi -- che per la maggior parte non sono particolarmente virulenti, mentre il virus continua a diffondersi, secondo l'agenzia che riunisce 193 Stati membri. Gli esperti sostengono che almeno un milione di persone sia stato infettato soltanto negli Stati Uniti, e l'Oms dice che la pandemia “è inarrestabile”.

Il nuovo virus può essere curato con farmaci antivirali come il Tamiflu di Roche o il Relenza della GlaxoSmithKline, anche se molti pazienti guariscono senza un trattamento medico.

FONTE: vari organi di stampa nazionali
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14 luglio, 2009

Questo blog alza la voce contro il DDL Alfano

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Oggi, 14 luglio, è la giornata di "rumoroso silenzio" dei blog italiani contro il disegno di legge Alfano, i cui effetti sarebbero quelli di imbavagliare l'informazione in Rete. Una norma voluta dall'attuale governo Berlusconi impone l'estensione del cosiddetto "obbligo di rettifica", pensato sessant'anni fa per la stampa cartacea, a tutti i siti internet che possono potenzialmente diffondere informazioni, e in particolare i blog (anche amatoriali). L'assoluta inadeguatezza di tale norma in un mondo vasto e dinamico come appunto i siti, i servizi e i  blog su internet, cosi come le pesantissime sanzioni pecuniarie previste nel caso in cui l'autore non proceda a modificare l'informazione su cui si è fatta richiesta di rettifica entro le successive 24-48 ore, metterebbero di fatto un silenziatore alle conversazioni on line e alla libera espressione in Internet. Oggi 14 luglio dunque, invece dei consueti post, i blog italiani metteranno on line solo il logo della protesta, con un link al manifesto per il Diritto alla Rete: http://dirittoallarete.ning.com. Sul network verrà pubblicato inoltre uno slideshow di tuti i blogger imbavagliati che hanno aderito.

L'iniziativa prevede anche un incontro-sit in piazza Navona a Roma, alle ore 19 di martedì 14 luglio, e un simbolico imbavagliamento sia dei blogger presenti sia della statua simbolo della libertà di espressione, quella del Pasquino. Hanno aderito all'iniziativa blogger di ogni area politica (ma anche non politici) ed esponenti di diversi partiti e associazioni. Tra gli altri: Ignazio Marino, Vincenzo Vita, Mario Adinolfi e Francesco Verducci (Pd); Antonio Di Pietro (Idv): Pietro Folena (Partito della Sinistra Europea); Amici di Beppe Grillo di Roma, Calabria e Taranto; Articolo 21; Sinistra e Libertà; Per il Bene Comune; Partito Liberale Italiano (PLI). Hanno aderito a titolo personale anche Giuseppe Civati, Sergio Ferrentino, Massimo Mantellini, Alessandro Robecchi, Claudio Sabelli Fioretti, Ivan Scalfarotto, Luca Sofri, Marco Travaglio e Vittorio Zambardino. Anche alcuni parlamentari della maggioranza (come Antonio Palmieri e Bruno Murgia), seppur non verranno in piazza, hanno espresso la loro contrarietà alla norma imbavaglia-Rete presente nel ddl Alfano. Sarà in piazza Navona anche il professor Derrick de Kerckhove, guru della Rete e docente all’Università di Toronto. Verrà infine annunciata la costituzione della “Consulta permanente per il Diritto alla Rete”: avrà l’obiettivo di aprire un tavolo di confronto tra il mondo della Rete e la politica, che tenga conto della libertà di espressione e di informazione, e soprattutto delle necessità di chi la Rete la vive ogni giorno come utente e cittadino.

Di seguito un comunicato ufficiale tratto dal sito promotore della protesta, http://dirittoallarete.ning.com/

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Gli ultimi mesi sono stati caratterizzati da un susseguirsi di iniziative legislative apparentemente estemporanee e dettate dalla fantasia dei singoli parlamentari ma collegate tra loro da una linea di continuità: la volontà della politica di soffocare ogni giorno di più la Rete come strumento di diffusione e di condivisione libera dell’informazione e del sapere. Le disposizioni contenute nel "Decreto Alfano" sulle intercettazioni rientrano all'interno di questa offensiva.

Il cosiddetto "obbligo di rettifica" imposto al gestore di qualsiasi sito informatico (dai blog ai social network come Facebook e Twitter fino a .... ) appare chiaramente come un pretesto, un alibi. I suoi effetti infatti - in termini di burocratizzazione della Rete, di complessità di gestione dell'obbligo in questione, di sanzioni pesantissime per gli utenti - rendono il decreto una nuova legge ammazza-internet.

Rispetto ai tentativi precedenti questo è perfino più insidioso e furbesco, perché anziché censurare direttamente i siti e i blog li mette in condizione di non pubblicare più o di pubblicare molto meno, con una norma che si nasconde dietro una falsa apparenza di responsabilizzazione ma che in realtà ha lo scopo di rendere la vita impossibile a blogger e utenti di siti di condivisione.

I blogger sono già oggi del tutto responsabili, in termini penali, di eventuali reati di ingiuria, diffamazione o altro: non c'è alcun bisogno di introdurre sanzioni insostenibili per i "citizen journalist" se questi non aderiscono alla tortuosa e burocratica imposizione prevista nel Decreto Alfano.

La pluralità dell'informazione, non importa se via internet, sui giornali, attraverso le radio o le tv o qualsiasi altro mezzo, costituisce uno dei diritti fondamentali dell’uomo e del cittadino e, probabilmente, quello al quale sono più direttamente connesse la libertà e la democrazia.

Con il Decreto Alfano siamo di fronte a un attacco alla libertà di di tutti i media, dal grande giornale al più piccolo blog.

Per questo chiediamo ai blog e ai siti italiani di fare una giornata di silenzio, con un logo che ne spiega le ragioni, nel giorno in cui anche i giornali e le tv tacciono. E' un segnale di tutti quelli che fanno comunicazione che, insieme, dicono al potere: "Non vogliamo farci imbavagliare".

Invitiamo quindi tutti i cittadini che hanno un blog o un sito a pubblicare il 14 luglio prossimo questo logo e a tenerlo esposto per l’intera giornata, con un link a questo manifesto. - scarica il logo banner.jpg

Non si tratta di difendere la stampa, la tv, la radio, i giornalisti o la Rete ma di difendere con fermezza la libertà di informazione e con questa il futuro della nostra democrazia.

Alessandro Gilioli, Guido Scorza e Enzo Di Frenna - http://dirittoallarete.ning.com/
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12 luglio, 2009

Are you a iPhone lover?

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Since the iPhone was released in November 2007 there have been many touch phones released worldwide. But what is iPhone? Literally “iPhone” is a mobile multimedia quad-band UMTS developed by Apple. The original iPhone embrace a digital camera, a device Assisted GPS and a media player. The device, in addition to normal telephony services such as SMS and MMS calls, allows you to use services such as e-mail, web browsing, Visual Voicemail, and can manage a Wi-Fi. One of the most important peculiarity is that this dispositive is controlled by the user through a multi-touch screen, a motion sensor device, a virtual keyboard, a button to return to the main menu, two small buttons for volume, one to switch from ring state of vibration and one for standby / off. The interaction with the user is advised by a proximity sensor and an ambient light sensor. This technology had a great sprint because of immediate impact, easiness and elegance in the handling. The net was flooded by many website that are offering such a great variety of models. Touch-Phones.co.uk is one of this site, but the difference is focused in the presentation carried from the site of all the models that are currently on the market. A comparison that allows the user to implement a strict selection of the model which is more prone to its own needs. All the most famous marks are listed: Apple, Blackberry, HTC, Lg, Samsung, Eriksson and Nokia of course. For example, are you looking for a cheap model to use when you are on the road? using this site you can get a precise list prices on the guidance for each model, so by implementing the best choice for their resources. Cheap Touch Screen Phones are the best choice for those who want a model that has high performance with the lowest monthly costs. Also, if you wish you may try the Touch Phones pay as you go models that allows to pay phone bills through withholding on wages. Also the site offers a wide range of accessories for usable supply or supplement the budget of your favorite model from the headset to plug for own cars. The site represents a valuable support to help in the vast market of mobile telephony. You will find the latest phones, features and all the best places to buy them, just give it a try. The site is powered by Omio, if you are a iPhone fan lover, just give it a try.
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10 luglio, 2009

Mappare il proprio codice genetico con soli 399 dollari? Possibile, grazie a Google

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Costerà solo 99 dollari il kit lanciato in questi giorni da 23andMe che permetterà di scoprire il proprio patrimonio genetico.

Con l'intenzione di rendere più accessibile i test sul DNA, da un primo prezzo di 1.000 dollari, la società aveva già deciso di ridurre a 399 la cifra richiesta. Ma, evidentemente, era ancora troppo per permettere la diffusione di massa di questi test, disponibili anche per i clienti europei.

Si è arrivati, dunque, alla decisione di abbattere i costi, richiedendo una spesa di soli 99 dollari. Inserito nella Research Revolution appena presentata al pubblico, il kit ha l'intento di raccogliere fondi per iniziare un progetto di ricerca che analizzi alcune malattie genetiche.

La società ha selezionato 10 diverse patologie da studiare e chiunque potrà, tramite il sito web, selezionarne una a cui contribuire. Una volta che si raggiungono 1.000 "voti"(ciascuno dei quali costa i suddetti 99 dollari), 23andMe inizierà la ricerca specifica. Un do ut des: chi vuole conoscere il proprio patrimonio genetico e scoprire quali malattie rischia di contrarre può richiedere il servizio: in cambio, però, supporta la ricerca scegliendo quale tra le dieci patologie indicate ritiene debba avere la priorità.

Se si vuole però avere il quadro davvero completo del proprio DNA, la 23andMe propone ugualmente il pacchetto a 399 dollari.

La società, fondata da Linda Avey e Anne Wojcicki, vive un momento di grande sviluppo, anche grazie ai nuovi fondi ricevuti da Google. Il mese scorso, infatti, era stato annunciato un investimento di 2,6 milioni di dollari a favore di 23andMe, oltre ai 3,9 milioni già partiti da Mountain View. Dopo Google Health, questo finanziamento è stata un'ulteriore dimostrazione di interesse di Google nel campo sanitario.

FONTE: Punto-informatico.it
Autrice: Federica Ricca


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Virus, maiali e pandemie: dalle Filippine arriva un altro allarme

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Dopo la influenza suina arriva dalle Filippine un nuovo preoccupante allarme virale: da qualche mese i ricercatori sono alle prese con un’epidemia che sta provocando una strage fra i suini del paese e in molti sospettano che il virus responsabile sia una variante del famigerato virus Ebola e che è già stato ribattezzato dai biologici “Reston Virus”. Il rischio denunciato dai virologi del luogo consiste nella possibilità che il ceppo, che nei maiali presenta rapida diffusione e alta mortalità, possa mutare assumendo delle caratteristiche genetiche che lo rendano pericoloso anche per l’uomo.

Al fine di valutare tale probabilità le autorità sanitarie filippine hanno sottoposto a esami clinici 141 persone e in sei soggetti sono stati riscontrati anticorpi compatibili con epitopi riscontrabili nella variante aerea del virus “Ebola-Reston”, il che significa che vi è un’altra probabilità che i sistemi immunitari dei soggetti, che tuttavia godono di buona salute, abbia potuto reagire al propagarsi del virus ebola dei maiali e che questo abbia numerose sequenze amminoacidiche in comune con il virus Ebola Reston. Si deve inoltre sottolineare che le persone “affette” per lo più lavoravano in allevamenti di maiali o con prodotti del maiale, dunque sono persone “ad alto rischio di contagio”.

L'Ebola è un virus estremamente aggressivo per l'uomo. Appartenente alla famiglia Filoviridae, causa una febbre emorragica con vomito, diarrea, dolore e malessere generalizzato. Il tasso di mortalità è estremamente alto e non esiste alcun trattamento tramite vaccino.

Il primo ceppo di tale virus fu scoperto nel 1976, nella Repubblica Democratica del Congo (ex Zaire). Finora sono stati isolati quattro ceppi del virus, di cui tre letali per l'uomo. Fin dalla sua scoperta, il virus Ebola è stato responsabile di un elevato numero di morti, il che ne ha tuttavia limitato la pericolosità per autoeliminazione dei potenziali soggetti vettori. Il virus viene infatti trasmesso all'uomo tramite contagio animale, con il sangue e i fluidi corporei di soggetti infetti.

Considerati l'alto tasso di mortalità, la rapidità del decesso, la localizzazione geografica delle infezioni (frequentemente in regioni isolate), il potenziale epidemiologico tuttavia è considerato di basso livello. E' significativo che nessuno dei ceppi di Ebola noti abbia una trasmissibilità di tipo aerea; solo il tipo Ebola Reston (dalla città di Reston, Virginia, dove fu identificato in un tipo di scimmia) sembra sia di tipo aereo.

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08 luglio, 2009

Moveme.com: if you are on home moving and you need help...

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07 luglio, 2009

Ricevo e pubblico: invito al convegno "Il Design della Salute" a Bologna il 16 luglio

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Segnalo il convegno "Il Design della Salute. Biomedicale, care, wellness" che si terrà a Bologna, presso l'Accademia di Belle Arti, il 16 luglio.

Giovedì 16 Luglio 2009, presso l’Accademia delle Belle Arti di Bologna, il Design Center Bologna promuove e organizza il convegno “Il design della salute. Biomedicale, care, wellness.”
Si tratta della seconda conferenza del ciclo Scenari, che il Design Center Bologna organizza annualmente per monitorare i diversi settori produttivi particolarmente attivi nella regione Emilia Romagna, portando a convergere su di essi riflessioni nazionali e internazionali.
Il convegno Il design della Salute vuole offrire una visione approfondita di un settore in grande evoluzione, legato agli ambiti che vanno dal biomedicale al wellness, passando per il care, evidenziando il contributo che il design, con la sua focalizzazione sulle esigenze dell’utente, può dare.
Il design della salute si occuperà di esplorare queste evoluzioni, con una giornata di lavoro articolata in una conferenza, accompagnata da una serie di mostre sul tema che inaugureranno nella stessa data.

Lisa - http://www.design-center.it/eventi/item-72/
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05 luglio, 2009

Briciole di Medicina (8° Puntata) – Il sistema HLA e il recettore TCR-CD3

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Scoperto da Gorer nel 1936 su studi effettuati in topi non singenici in cui venivano effettuati trapianti di tumore: solo i tumori singenici attecchivano e uccidevano le cavie (topi inbred). L’MHC fu poi confermato sempre in termini di istocompatibilità da Medawar su studi effettuati su cadaveri durante la seconda guerra mondiale. Infine ulteriori conferme provengono da studi effettuati su decessi di individui politrasfusi e donne multigravide in cui venivano espressi anticorpi rivolti verso leucociti del donatore. Inizialmente nei primi esperimenti Gorer formulò l’ipotesi che l’MHC fosse costituito da geni che si attivavano per la resistenza ai tumori. Nel 1933 Haldane scoprì che la risposta immunitaria era rivolta verso gli antigeni tissutali (e non tumorali). Nel 1948 Snell effettuò su topi “quasi singenici” (diversi solo nel cromosoma 17 che nel topo è quello che porta l’MHC) studi che permisero di identificare i loci del complesso H2, la quale ha una organizzazione analoga a quella nell’uomo. Nel topo H2-L, H2-K, H2-D (classe I), H2A e H2E (classe 2).

All’inizio degli anni 1960 Dausset osservò che pazienti che rigettavano trapianti avevano reazioni immunitarie trasfusionali contro i linfociti del donatore dell’organo, Venne introdotto il concetto di alloantisiero, cioè di un siero con anticorpi che riconoscono allo antigeni. La ricerca si indirizzò verso lo studio dei geni responsabili di tale fenomeno usando il siero di soggetti politrasfusi, trapiantati, multigravide, ect. Nel 1970 Zinkelnagel e Doherty scoprirono il fenomeno del riconoscimento con restrizione da MHC.

Complesso HLA => Braccio corto del Cr. 6 da 6p21.1 a 6p21.3, 3500 coppie di basi, circa 50 fra geni e pseudogeni

La regione MHC è lunga 2-3 centimorgan, circa 4 milioni di paia di basi, e vi sono circa 100 geni. Vi sono 3 geni MHC di classe I, e 8 geni di classe 2.

CLASSE 1 (più vicina all’estremità) => Catena α di eterodimeri α/β – 6 locus genici (HLA-A, HLA-B, HLA-C, HLA-E, HLA-5.4, HLA-6.0). Catena α di 44.000 Dalton, Catena β di 11.500 Dalton non polimorfica e codificata da un gene sul Cr. 15

CLASSE 2 (più vicina al centromero) => Catena α/β degli eterodimeri α/β – 1 locus genico (HLA-D) suddivisa in sottoclassi (DN, DP, DZ, DO, DQ, DR), i prodotti sono definiti anche come Antigeni IA (cioè antigeni della risposta immunitaria)

CLASSE 3 (intermedia fra le due classi) => Presenta dei geni che producono particelle solubili quali ad esempio i fattori cel complemento C4A, C4B, C2, B, la 21 idrossilasi per gli steroidi, i geni per il TNFα/β, eccetera




Varianti alleliche:
HLA-A ha 59 alleli,
HLA-B ha 111 alleli,
HLA-C ha 37 alleli.
HLA-DP ha 8 alleli per la catena α e 62 alleli per la catena β.
HLA-DQ ha 16 alleli per la catena α e 25 per la catena β.
HLA-DR ha 1 allele soltanto per la catena α e 122 alleli per la catena β.

MOLECOLE DI CLASSE 1: sono glicoproteine di membrana caratterizzate da un esteso polimorfismo e dalla capacità di presentare antigeni di natura endogena. Sono degli eterodimeri α/β in cui la catena alfa di 44.000 Dalton è codificata dai geni del Cr.6 e la catena beta di 15.500 Dalton è codificata da un gene sul cromosoma 15 e non è polimorfa. Le due catene sono legate mediante ponte disolfuro e nella catena alfa si ha un ulteriore ponte disolfuro intracatenario. La catena β è non polimorfa e non glicosilata, assume il nome di β2-microglobulina. Nell’insieme la molecola è composta da quattro domini ognuno composto da circa 90 amminoacidi e ripartiti come α1, α2, α3 e β1. Nell’analisi cristallografica della struttura tridimensionale si osserva come α1 e α2 partecipano alla formazione di una tasca molecolare impegnando circa 50 amminoacidi nella formazione di 2 gruppi di 8 foglietti β-planare ad andamento antiparallelo e di circa 35 amminoacidi impegnati a formare due segmenti α-elica che formano le pareti della tasca. I domini α3 e β1 sono altamente conservati e reggono questa struttura in cui viene riconosciuto il peptide immunogeno. Tutte le cellule esprimono molecole di classe I, alcuni tipi come i fibroblasti, le cellule muscolari, le cellule nervose li esprimono in quantità ridotta. I linfociti T sembrano esprimere soprattutto HLA-E.

La regione genomica di classe 1 risulta essere localizzata in vicinanza dell’estremità telomerica e presenta 6 locus in cui sono presenti geni completi e codificanti (HLA-A, HLA-B, HLA-C detti questi “geni classici” e inoltre HLA-5.4, HLA-6.0 e HLA-E) e un certo numero di pseudogeni (circa 11 nella linea linfocitaria 721 come riportato a titolo di esempio dal testo).

L’importanza della variabilità concentrata nei domini α1 e α2 è stata confermata da esperimenti di “Exon Shuffling” in cui erano costruiti dei geni ibridi che venivano in seguito trasfettati in cellule che non esprimevano tali geni in modo costitutivo e in seguito veniva effettuata una analisi degli epitopi polimorfi mediante anticorpi monoclonali allogenici ottenendo così informazioni relative alla localizzazione e alle distanze relative fra i determinanti. Mediante l’applicazione di tecniche di mutagenesi diretta contro siti specifici e paragonando le sequenze amminoacidiche di differenti alleli è stato possibile individuare almeno 3 zone di ipervariabilità quali:
1) da 62 a 83 (in α1)
2) da 105 a 116 (in α2)
3) da 117 a 194 (in α2 e α3)
questo perché la gran parte dei mutanti contiene delle sostituzioni multiple sempre raggruppate in determinate zone delle sequenze. Gli alleli differiscono principalmente per i domini α1 e α2. Grazie a meccanismi di diversificazione genetica quali la conversione genica (trasferimento di informazione da un gene minore a un gene di un locus principale) e la mutagenesi esistono altre 100 alleli per i locus di MHC1 e ogni allele, specificato con un numero che segue la lettera, caratterizza l’istotipo dell’individuo. Due forme alleliche dello stesso gene sono sempre co-espresse (Alleli codominanti).


Per quanto riguarda la regolazione dell’espressione dei geni MHC1 una alterazione dei meccanismi di regolazione può determinare una iperespressione così come avviene ad esempio nelle cellule neoplastiche. Per meccanismi regolatori si considerano:
1) Una cis-regolazione che viene attuata mediante la presenza di sequenze di DNA localizzate all’estremità 5’ del gene regolato quali ad esempio la sequenza promotrice “TATA Box” alla distanza di 50 paia di basi dal CAP 5’ o la sequenza “CAAT BOX” localizzata alla distanza di 25 bp. O anche sequenze promotrici tessuto specifiche leggermente differenti da quelle citata (ad esempio vedasi la condizione della HLA-C che solitamente è meno espresso rispetto a tutti gli altri locus)
2) Una transregolazione che viene attuata mediante codifica di fattori molecolari da geni distinti. Questo meccanismo è dimostrato sperimentalmente dal risultato di una fusione di due linee cellulari linfoidi di cui una linea T non esprimente MHC e una linea B normale. E’ inoltre dimostrata dalla variazione positiva che si verifica sul mezzo di coltura per liberazione di molecole quali IFN- α, IFN- β, IFN-γ, che causano un aumento di trascrizione per modulazione della stabilità dell’RNA messaggero.
3) Una transregolazione posttrascrizionale che è stata dimostrata con un esperimento di mutagenesi con raggi gamma in una cellula linfoide e successiva reintroduzione del gene 5 e con esperimenti di trasformazione cellulare mediante adenovirus oncogeno umano che riduce la stabilità dell’RNA messaggero.

La nomenclatura utilizzata per designare i geni e gli alleli di classe 1 è stata decisa nel corso del 10° congresso Workshop internazionale di Istocompatibilità.
L’ipotesi che alla base del polimorfismo allelico vi siano meccanismi di conversione genica è stata confermata da ricerche nel genoma di pseudogeni di sequenze omologhe mediante sonde sintetiche di oligonucleotidi complementari alle sequenze mutate.
La conversione riguarda un quantitativo di basi da 5 a circa 100. Le tecniche di mutagenesi diretta contro siti specifici delle molecole MHC-1 associate con l’analisi delle sequenze amminoacidiche coinvolte nel riconoscimento da parte della cellula linfocitaria CD8 CTL ha fornito un modo preciso per analizzare la struttura e le funzioni di queste molecole. E’ stato osservato come la mutazione indotta in un sito di glicosilazione determina mancato legame del carboidrato corrispondente e della β2-microglobulina con mancata espressione di MHC1 nelle membrane. Alterazioni apportate da 152 a 156 causano mancato riconoscimento del peptide immunogeno da parte delle cellule CTL.
MOLECOLE DI CLASSE 2: tali glicoproteine sono espresse in modo costitutivo su di un ristretto numero di tipi cellulari quali le cellule APC principalmente, i linfociti B periferici, le cellule di Langherans della cute, le cellule dell’epitelio timico, i macrofagi. Sono inoltre espresse nella maggior parte dei precursori delle linee maturative ematopoietiche ma non sono espressi negli eritrociti, nei granulociti o nelle plasmacellule. Le molecole MHC-2 sono eterodimeri α/β in cui la catena α di 33.000 dalton è costituita da due domini e la catena β di 28000 dalton è costituita da due domini, le due catene sono reciprocamente legate da ponte disolfuro, nel citoplasma le due catene sono associate in modo temporaneo a un peptide γ Gamma. I geni di MHC-2 sono costituiti da un solo locus genico HLA-D in cui si distinguono delle sottoclassi in cui i principali sono
1) HLA-DP (distinto allelicamente in DPA1 e DPB1)
2) HLA-DR (distinto allelicamente in DRA, DRB1, DRB3, DRB4.
L’estensione del locus D è di 1100 Kilobasi quasi il doppio dell’omologo murino H-2I. Nell’uomo si hanno inoltre sottolocus HLA-DQ, HLA-DP, HLA-DO, HLA-DN, HLA-DZ.

L’organizzazione della regione MHC-2 è stata definita grazie alle tecniche di mappatura dei cloni genomici in vettori cosmidici o fagici, tuttavia mentre nel DNA di topo tale operazione era facilitata dalle modeste dimensioni, nell’uomo i gruppi di geni erano troppo distanti fra loro a causa della presenza di sequenze ripetute.

Nel genoma di topo si è osservato come le copie per α e β di un singolo gene erano ravvicinante e con una estremità 3’ che era prospiciente, conferendo una disposizione “Tail-to-Tail” che si manteneva anche nell’uomo ad eccezione delle copie del sottolocus DP in cui si aveva una disposizione prospiciente del 5’ “head-to-head”. Mediante tecniche di PGFE e di Southern Blot è stato possibile osservare come i geni di tale locus sono più numerosi delle catene polipeptidiche che scaturiscono dal MHC-2.

Un gene per la catena α contiene 5 esoni quali un dominio segnale, un dominio per α1, un dominio per il dominio idrofobico e un dominio per il dominio intracitoplasmatico, e infine un dominio per parte della regione 3’ non tradotta.

Un gene per la catena β ne contiene 6 (il dominio per il citoplasma è codificato da 2 esoni anziché un solo esone).

Nell’ambito di un gene il dominio più conservato è il terzo esone, la variabilità si concentra in α1 e β2 cioè nel secondo esone. In questo dominio si riscontrano 3 o 4 sequenze ipervariabili. Anche in questo caso si considerano come fonte di variabilità 1) la conversione genica 2) la mutazione puntiforme 3) lo splicing alternativo. E’ stata inoltre scoperta un’elevata frequenza di ricombinazione dovuta alle presenza di un sito genetico “hot spot “ fra i geni della subregione DP e i geni di DQ e DR (fra questi invece vi è una scarsa frequenza di ricombinazione). Lo studio dei geni a livello dei differenti alleli permette di raggruppare alleli simili e costruire alberi evoluzionistici in cui è stato possibile osservare per alcune varianti alleliche di DP e DQ un certo fenomeno di “Linkage Disequilibrium” cioè una associazione preferenziale di determinati alleli nel cromosoma 6.

Riguardo le catene α, i geni meno polimorfi sono il DRα e il suo omologo Eα nel topo, i geni più polimorfi sono il DQα1 e il suo omologo murino Aα.

I geni meno polimorfi riguardo le catene β sono il Doβ nell’uomo e i geni Aβ2 e Eβ2 nel topo.

Le molecole MHC-2 possono essere indotte in elementi cellulari trattati con IFN-Gamma o in cellule neoplastiche. I linfociti T umani possono esprimere MHC-2 in caso di trattamento con mitogeni o in caso di reazione mista leucocitaria in colture (Reazione CML). L’IFN-gamma non è in grado di indurre un aumento di esposizione del MHC-2 se il gene considerato è del sottogruppo DQ. E’ opportuno specificare la differenza fra APC professioniste e non professioniste. Riguardo altri fattori che influenzano il livello di MHC-2 esposto il IL-5 aumenta tale esposizione nei linfociti B a riposo, la prostaglandina PGE riduce l’esposizione nei macrofagi.

Si è osservato che il trattamento con IFN-Gamma determina una maggiore sensibilità della cromatina agli enzimi DNAasi poiché probabilmente si ha una variazione del livello di metilazione che causa il variare dell’esposizione di MHC-2.

Riguardo la regolazione genica, si osserva nei geni codificanti le catene β la presenza delle sequenze promotrici CAAT e TATA, la catene α non le presentano. Inoltre nel confronto fra le sequenze dei due geni si è osservata la presenza di due sequenze non polimorfiche denominate sequenza X e sequenza Y, costituita da 10 e da 14 paia di basi e distanziate reciprocamente da 20 paia di basi in un gene e da 18 paia di basi nell’altro. Queste sequenze sono localizzate a -110 a.a. e da -69 a.a. dal sito di inizio 5’ e sono coinvolte in un meccanismo comune di regolazione della espressione. E’ stata inoltre trovata un’ulteriore sequenza a 600 paia di basi dal 5’ del gene DRA e che causerebbe un aumento correlato all’uso di IFN-Gamma. Questa sequenza sarebbe presente anche a monte di HLA-A3.

Il ruolo di queste sequenze è stato esaminato mediante esprimenti di trasfezione usando dei geni DQB1 deleti nelle propria sequenze fiancheggianti il codice, questi geni sarebbero poi stati trasfettati in fibroblasti e si sarebbe valutata la loro espressione nella cellula in differenti condizioni. Una delezione a monte di 5’cap comporta un aumento della trascrizione (per cui X e Y regolerebbero in modo inibitorio) ma anche una ridotta produzione delle catene e quindi una ridotta esposizione. Delezioni a valle del gene fanno perdere l’inducibilità da IFN-Gamma.

L’esistenza di diverse sequenze fiancheggianti il 5’ presuppone la possibilità di una regolazione basata su fattori prodotti da altri geni e quindi agenti in trans. Tale teoria è stata confermata in alcuni pazienti affetti da SCID in cui i linfociti presentarono una assenza di espressione di DP, DQ, DR, e in tali famiglia il difetto non segregava con il cromosoma 6, ma una riespressione era ottenibile sperimentalmente per fusione di un linfocita SCID con una linea linfocitaria B IA+.

Un ulteriore esperimento ha confermato che la creazione di un ibrido cellulare fra una cellula umana e una cellula murina splenica e la successiva analisi della secrezione di marcatori mostra un fattore “AIR-1” e presente nelle cellule B di topo e che agisce positivamente in trans sulla espressione di MHC-2. Altri fattori agenti in trans sarebbero necessari per l’attività delle linfochine. Mediante esperimenti di attività di legame in estratti cellulari è stato individuato un fattore nucleare che si lega a un ottametro posto a 500 paia di basi e dotato di sequenza “ATTTGTAT”.

Durante la maturazione delle catene nel citoplasma all’eterodimero si associa una catena “γ gamma” P33 codificato da un gene localizzato sul cromosoma 5 e che interviene ancorando la glicoproteina α/β nella membrana del RER. Si è ipotizzato che tale catena sia invertita cioè con una estremità carbossilica posta verso l’esterno della membrana. Essa si stacca prima dell’espressione di α/β. Il gene che codifica questa molecola non è polimorfo e possiede sequenze X e Y al 5’cap.
Le catene dell’eterodimero si associano quasi sempre rispettando il proprio isotipo e nell’ambito dell’isotipo le catene si associano in modo indipendente dall’aplotipo (es una Aα che proviene dal gene DR con una Bα che proviene da DR).. Le molecole dello stesso isotipo si associano grazie al riconoscimento reciproco attuato dai domini non polimorfi. MHC-2 ibride (es. DPA1 con DRB1) sono molto rare e quasi sempre no nvengono espresse. L’associazione può anche essere transallelica (es. Dq1A / Dq7B) anche se l’associazione interalleica è poco rilevante nell’aumentare il polimorfismo.

Esperimenti di “Exon Shuffling” e di Mutagenesi hanno dimostrato come α1 partecipa al legame con l’antigene, β1 è la sede del sito di legame con il TCR del linfocita T.

La β2-microglobulina è composta da circa 100 amminoacidi. Nel MHC-1 le due α-elica della struttura si avvicinano molto e chiudono la tasca. Nel MHC-2 invece le due eliche sono un po’ più distanti e la tasca accoglie frammenti più lunghi (fino a 20 a.a.). Nel MHC-2 i residui terminali hanno minore importanza nel legare il frammento perché la tasca è aperta.

Il recettore dei linfociti T prende il nome di recettore TCR-CD3. Questa molecola è costituita dall’associazione di 2 molecole (7 catene) transmembrana quali il Ti α-β e il CD3.

Il Ti α-β è costituito da una coppia α-β al 95% o da una coppia di catene γ-δ al 5%. Entrambi sono degli eterodimeri clonotipici dal peso molecolare di 90000 Dalton. Queste molecole sono costituite da una parte variabile extracellulare e una parte costante intracellulare e per tale motivo hanno una struttura tipica delle superfamiglia di immunoglobuline. La catena α (o la gamma) si lega all’epitopo dell’antigene. La catena β (o la delta) si lega alla molecola MHC che presenta l’antigene.

La catena α presenta un peso molecolare di 45000 Dalton, è codificata da un locus genico localizzato nel cromosoma 14 in posizione 14q11-12, possiede un singolo gene che trascrive la regione costante e circa 100 geni che codificano la regione variabile, di questi si ha una ripartizione fra segmenti genici V e J (circa 25) mentre non vi sarebbero segmenti D. Attraverso il riarrangiamento C-J-V si ottengono catene α clonospecifiche.

La catena β presenta un p.m. di 55000 Dalton, è codificata da un locus genico localizzato nel cromosoma 7 in posizione 7q35 in cui si osservano due segmenti genici D-J-C. disposti a tandem e all’estremità 5’ si osservano circa 50 geni V. Attraverso il riarrangiamento C-J-D-V si ottiene la clonospecificità per le catene MHC presentanti l’antigene.

L’eterodimero γ-δ possiede la stessa organizzazione nello sviluppo del timociti esso appare prima di α-β e viene esposto nella cellula solo se produttivo. Le cellule trasportanti tale dimero pattugliano gli epiteli e hanno generalmente attività citotossica antineoplastica e sollecitano lo sviluppo dei timociti.

Il CD3 è formato dall’associazione di 5 catene quali γ (gamma di 25 kda), δ (delta di 20 kda), ε (epsilon di 20 kda), η (ni) e ζ (zed di 16 kda). Il legame fra CD3 e TCR è di tipo ionico. γ e δ sono ricchi di serine, ζ è invece ricco di tirosine che se fosforilate permettono la trasmissione del segnale di attivazione.


Il recettore dei linfociti T prende il nome di recettore TCR-CD3. Questa molecola è costituita dall’associazione di 2 molecole (7 catene) transmembrana quali il Ti α-β e il CD3.

Il Ti α-β è costituito da una coppia α-β al 95% o da una coppia di catene γ-δ al 5%. Entrambi sono degli eterodimeri clonotipici dal peso molecolare di 90000 Dalton. Queste molecole sono costituite da una parte variabile extracellulare e una parte costante intracellulare e per tale motivo hanno una struttura tipica delle superfamiglia di immunoglobuline. La catena α (o la gamma) si lega all’epitopo dell’antigene. La catena β (o la delta) si lega alla molecola MHC che presenta l’antigene.

La catena α presenta un peso molecolare di 45000 Dalton, è codificata da un locus genico localizzato nel cromosoma 14 in posizione 14q11-12, possiede un singolo gene che trascrive la regione costante e circa 100 geni che codificano la regione variabile, di questi si ha una ripartizione fra segmenti genici V e J (circa 25) mentre non vi sarebbero segmenti D. Attraverso il riarrangiamento C-J-V si ottengono catene α clonospecifiche.

La catena β presenta un p.m. di 55000 Dalton, è codificata da un locus genico localizzato nel cromosoma 7 in posizione 7q35 in cui si osservano due segmenti genici D-J-C. disposti a tandem e all’estremità 5’ si osservano circa 50 geni V. Attraverso il riarrangiamento C-J-D-V si ottiene la clonospecificità per le catene MHC presentanti l’antigene.

L’eterodimero γ-δ possiede la stessa organizzazione nello sviluppo del timociti esso appare prima di α-β e viene esposto nella cellula solo se produttivo. Le cellule trasportanti tale dimero pattugliano gli epiteli e hanno generalmente attività citotossica antineoplastica e sollecitano lo sviluppo dei timociti.

Il CD3 è formato dall’associazione di 5 catene quali γ (gamma di 25 kda), δ (delta di 20 kda), ε (epsilon di 20 kda), η (ni) e ζ (zed di 16 kda). Il legame fra CD3 e TCR è di tipo ionico. γ e δ sono ricchi di serine, ζ è invece ricco di tirosine che se fosforilate permettono la trasmissione del segnale di attivazione.
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Le console di ultima generazione possono rallentare la progressione degli effetti del Parkinson?

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Una ricerca austriaca ha confermato che l’applicazione di metodiche per addestrare la mente quali ad esempio l’uso di videogiochi può incrementare l’efficienza dei pazienti di Parkinson stimolando giornalmente il cervello e rallentando in tal modo la progressione della malattia. Ben Herz, l’autore della ricerca, ha iniziato a raccogliere i dati con uno studio su circa 20 soggetti, e ha dimostrato che giocando tramite alcune console di ultima generazione a giochi semplici e “fisici” come le simulazioni del gioco delle bocce, del tennis e del baseball, sono migliorate le prestazioni dei malati di Parkinson in una successiva serie di test fisici, come ad esempio la possibilità di alzarsi e camminare per brevi tratti. I partecipanti hanno inoltre avuto un impulso per la loro salute mentale: circa tre pazienti su quattro hanno mostrato almeno un 10% di miglioramento su un modello standard di valutazione per la depressione. Questo effetto può essere dovuto ai cambiamenti nei livelli di dopamina nella chimica del cervello. Il Parkinson è causato proprio dalla mancanza di tale sostanza e i giochi per computer aiuterebbero a compiere dell’esercizio fisico e mentale che incrementerebbe i livelli in determinate aree quali appunto le zone alla base del cervello colpite dalla malattia, rallentando la progressione della stessa. Ora terapisti fisici stanno iniziando a pensare che i dispositivi tecnologici di uso comune e delle ultime generazioni, come ad esempio la Wii, possano aiutare i pazienti a combattere alcune malattie e velocizzare la riabilitazione con un approccio poco costoso e divertente. Tuttavia non ci sono al momento ancora molte “prove” sui risultati ottenuti con terapie motorie basate sulle console ma è indubbio che uno strumento del genere, se usato nel giusto modo e con dosi corrette, possa avere un grande potenziale terapeutico.
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Dall'Inghilterra una nuova tecnica per monitorare le staminali tumorali

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Un'equipe internazionale di ricercatori coordinata dal Sincrotrone Elettra di Trieste ha sviluppato un nuovo metodo per monitorare la crescita ed il movimento delle cellule. La tecnica, presentata alla stampa ieri a Londra nell'ambito della World Conference of Science Journalists, potrebbe facilitare la diagnosi dei tumori allo stadio iniziale, aiutare a determinare se un tumore si e' diffuso ad altri organi o servire ad osservare come cellule staminali impiantate riparano i tessuti.
Il sistema si basa su immagini tridimensionali simili alle scansioni Cat utilizzate in ospedale, ma con una risoluzione molto più alta. Le cellule vengono "etichettate" con particelle d'oro che possono poi essere individuate da raggi X ultrasottili prodotti dal sincrotrone.

"Questo nuovo approccio permette ai ricercatori di monitorare la proliferazione e la migrazione delle cellule etichettate dentro ad un organo animale per un lungo periodo di tempo. Cio' significa che l'evoluzione dei tumori in un animale puo' essere osservata e descritta nei minimi dettagli riducendo il numero di animali necessari per uno studio rispetto alle tecniche tradizionali", ha dichiarato Ralf Hendrik Menk, uno dei ricercatori parte del team.

FONTE: Aduc.it
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Virus H1N1: a Pittsburgh confermano "il virus è riemerso dal passato"

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L'attuale ceppo H1N1 del virus dell’influenza suina ha radici genetiche di una malattia che ha colpito i suini nel lontano 1918: lo afferma una relazione di esperti di malattie infettive dell'Università di Pittsburgh sulla rivista “New England Journal of Medicine”. Il loro documento descrive il viaggio lungo quasi un secolo del virus H1N1 e che comprende l’ipotesi di una “resurrezione accidentale” di un ceppo considerato come estinto e che ha portato all’allarme dei giorni nostri.

"Nello stesso periodo in cui la pandemia influenzale del 1918 si è rapidamente diffusa tra gli esseri umani, i suini sono stati colpiti con una malattia respiratoria che presentava sintomi molto simili a quelli osservati nelle persone", ha dichiarato il maggior autore Donald S. Burke, decano dell’University of Pittsburgh Graduate School of Public Health. "Gli esperimenti precedenti hanno confermato che questo virus suino e il virus causante la pandemia del 1918 emersero circa nello stesso periodo. Da allora, questo antenato del virus si sarebbe “riassortito” geneticamente con altri ceppi di influenza in almeno quattro occasioni con la sintesi delle caratteristiche sequenze geniche che ha causato la comparsa del nuovo ceppo “2009”, che ha mantenuto alcune analogie con il virus precedente rafforzandone però la virulenza.

Nel documento, il Dr. Burke e la sua equipe descrivono la temporanea “estinzione" del virus H1N1 nell’uomo nel 1957 e la sua ricomparsa circa 20 anni dopo. Si nota un piccolo focolaio nel 1976 che ha colpito 230 persone tra i soldati a Fort Dix, nel New Jersey, e che non si estese mai al di fuori della base militare.

Quindi, l'influenza H1N1 è riapparsa nel 1977 tra la popolazione in Unione Sovietica, Hong Kong e della Cina nord-orientale. Un attento studio di origine genetica del ceppo del 1977 ha dimostrato che questi non era correlato al ceppo comparso a “Fort Dix” ma sorprendentemente era connesso ad un ceppo umano del 1950.

Data la somiglianza genetica di questi ceppi, la riemersione è stata probabilmente dovuta ad un caso di rilascio accidentale durante gli studi di laboratorio del ceppo del 1950, che era stato conservato tramite refrigerazione a basse temperature.
Gli autori ipotizzano che le preoccupazioni riguardanti la virulenza del ceppo “Fort Dix” nel 1976 ha stimolato una raffica di ricerche di laboratorio in merito al virus H1N1 e queste hanno portato ad un caso di rilascio accidentale e quindi al riemergere del virus estinti in precedenza ma con qualche anno di ritardo.

Il ceppo di H1N1 “riemerso” del 1977 ha continuato a circolare fra gli umani ma come tipica influenza stagionale per i circa 32 anni successivi. Sebbene inizialmente rintracciato in Messico, l'esatta origine fisica della pandemia del 2009 non è nota. Poiché l'attuale ceppo presenta geni in comune o fortemente simili in sequenza ai geni dei ceppi influenzali degli scorsi anni, è possibile che porzioni della popolazione possano già avere parziale immunità al nuovo virus pandemico.

Gli autori hanno anche spiegato che il pericolo rappresentato da un virus non si basa unicamente sulla sua virulenza ma anche sulla sua frequenza di trasmissione che è rafforzata dalla teorica capacità di passare dagli animali agli esseri umani e dunque gli animali rappresenterebbero un ulteriore veicolo. I H1N1 virus influenzali hanno dimostrato questa loro capacità in tutta la loro storia, capacità condivisa anche da altri virus.

L’autore della ricerca ha poi concluso: "Studiare la storia della nascita e dell'evoluzione dei virus influenzali non ci fornisce una traccia per il futuro, ma ci permette di ottenere informazioni sulle caratteristiche generali e questo tipo di modello è fondamentale se vogliamo essere il più preparati possibile ad affrontare il virus e i suoi effetti.”

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Influenza suina: si attenua l'allarme nonostante i viaggi, in Italia pochissimi casi

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Sono pochissimi i casi registrati fin adesso in Italia relativi a contagio da Influenza A/H1N1 che ha destato preoccupazione nei mesi scorsi. Lo riferiscono fonti del ministero pubblicati sui giornali in questi giorni e nei quali si forniscono dati ufficiali che parlano di un'epidemia che, almeno nelle regioni del centro europa, sta andando "molto a rilento" a dispetto di quanto è accaduto nei mesi scorsi nei paesi nord americani. Il paese attualmente più colpito è stata la Gran Bretagna, seguita dalla Spagna dove si è registrato nelle scorse settimane il primo decesso. Fortunatamente l'incremento dei viaggi dovuti al turismo dei periodi estivi non sta destando problemi: i sistemi di protezione sembrano funzionare e tutte le persone che hanno soggiornato in aree particolarmente "a rischio" (soprattutto il messico) sono valutate con attenzione.

Come dichiarato all'agenzia Ansa dal prof. Andrea Pugliese, docente di matematica ed esperto in epidemie, "in Italia il contagio sta andando molto a rilento mentre in Inghilterra invece ci sono già molti casi di diffusione interna ed è come se la fase esponenziale stesse cominciando molto lentamente ad apparire adesso. Una fase del genere in Italia è invece attesa in autunno, fermo restando che i numeri sono molto inferiori alle influenze stagionali".
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In arrivo la nuova arma contro l’emicrania: il botulino...

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Incredibile ma vero, il botulino, oltre che essere noto come farmaco utilizzato nelle cure di chirurgia plastica per correggere difetti della pelle quali ad esempio le rughe, ha trovato applicazione anche per una cura in merito a possibili forme di emicrania e il suo destino sembra quello di diventare una vera e propria cura contro il mal di testa. Negli stati uniti la “Food and Drug Administration” sta completando gli ultimi protocolli per certificare l’uso della tossina botulinica proprio per questo scopo. Lo ha riferito Paolo Martelletti, direttore del centro per le cefalee al Sant'Andrea di Roma. «Il farmaco presto sarà disponibile - ha detto l'esperto - per i milioni di persone che soffrono di emicrania. Noi lo somministriamo da 7-8 anni, ma quando sarà registrato tutti i pazienti che ne abbiano bisogno potranno averlo». Il botulino, spiega Martelletti, agisce in due modi: blocca la giunzione neuromuscolare e quindi previene la contrattura muscolare che scatena l'attacco e inibisce il peptide CGRP che è un potente vasodilatatore con un ruolo fondamentale nei meccanismi dell'emicrania. Desterà certamente curiosità in Italia l'uso di un farmaco di tal genere per la cura del mal di testa.
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A Milano uno studio su di una relazione terapica fra Epo e Sla...

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Epo = Eritropoietina. Un ormone glicoproteico che spesso è salito negli ultimi anni all’onore delle cronache per le terribili implicazioni nel mondo dello sport, dove viene di frequente utilizzata come sostanza dopante, ma anche un farmaco utilissimo per le sue funzioni fondamentali, prima fra tutte l’accelerare il processo di formazione degli eritrociti (cioè la eritropoiesi). Creato soprattutto dal rene ma anche dal fegato e dal cervello, questa molecola potrebbe essere una chiave fondamentale per creare una terapia utile per i malati di Sclerosi Laterale Amiotrofica, un'altra malattia tristemente nota nel mondo sportivo. All’istituto “Carlo Besta” di Milano una equipe guidata dal dottor Giuseppe Lauria dell'Unità operativa “Malattie neuromuscolari e neuro immunologia” ha provato a studiare le implicazioni positive dell'Eritropoietina (Epo) nel decorso delle malattie neurodegenerative e in particolar modo si è voluto sottolineare le possibili proprietà neuroprotettive che si traducono in una migliore sopravvivenza e funzione delle cellule neuronali e dei loro prolungamenti assonali. La ricerca aveva l'obiettivo di confrontare due gruppi di pazienti affetti da Sla sporadica (uno di 11 persone trattato unicamente con riluzolo e l'altro di 12 individui trattato con eritropoietina in aggiunta al riluzolo) e dopo due anni è stato possibile considerare che la terapia e' stata ben tollerata, senza che si siano registrati effetti collaterali gravi. Inoltre, 8 pazienti su undici nel gruppo riluzolo sono deceduti o hanno avuto necessità di tracheotomia rispetto ai soli 4 pazienti su 12 nel gruppo trattato con eritropoietina. Un risultato indicativo che dovrà essere confermato in uno studio clinico di adeguate dimensioni. E, infatti, Giuseppe Lauria ha spiegato che esiste "in cantiere uno studio multicentrico che coinvolgerà 150 pazienti". Una nuova ricerca per la quale è stimata la necessità di un investimento di circa 1 milione di euro, il Besta è pronto a metterne a disposizione il 60%, per il resto si attende che arrivi in soccorso una mano tanto pubblica quanto privata.
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Stati Uniti: ordinanza su due farmaci antifumo "marchiati" come pericolosi

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L’utilizzo di farmaci per smettere di fumare trova una clamorosa scossa negli stati uniti dove le autorità sanitarie dopo una lunga vertenza hanno ordinato alle società Pfizer e GlaxoSmithKline di aggiungere un'avvertenza ben visibile sulla confezione ai farmaci “Chantix” e “Zyban”, usati per smettere di fumare, al fine di mettere in evidenza il rischio di gravi problemi di salute mentale, inclusi instabilità del flusso di pensiero e atti di autolesionismo che possono giungere a gesti suicidi. Le avvertenze, che la Food and Drug Administration ha ordinato di aggiungere, scaturiscono dalla decisione presa per le migliaia di notizie di persone che sarebbero state colpite da depressione, comportamento ostile e mutamento della personalità, e che le autorità americane avrebbero appunto messo in correlazione con questi due farmaci. Si sottolinea tuttavia che il caso riguarderebbe esclusivamente questi due farmaci, mentre molti altri regolarmente venduti e certificati come utili non avrebbero alcun effetto di tal tipo.
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La scienza conferma: lo "scoppio d'ira" fa andare il sangue al cervello...

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In un articolo pubblicato sulla rivista “Cardiovascular Ultrasound” si afferma come un gruppo di ricercatori della “University of Southern California” e del “Cedars-Sinai Medical Centre” hanno individuato una correlazione fra lo “scoppio d’ira” che si verifica in soggetti particolarmente stressati e un aumento del volume di sangue che raggiunge le aree strategiche del capo. Infatti come noto le arterie carotidee, i principali vasi che permettono l’irrorazione del cervello e del collo, si dilatano aumentando l'afflusso di sangue al fine di “sostenere” lo sforzo cerebrale derivante appunto dal momento di forte stress. Per arrivare a queste conclusioni i ricercatori hanno analizzato le risposte cerebrali allo stress mentale di 58 volontari sani di età compresa tra i 19 e i 60 anni tramite una analisi compiuta con esposizione delle aree cerebrali con ultrasuoni e monitoraggio delle variazioni di flusso. Nei soggetti con elevata pressione sanguigna si è inoltre registrata una correlazione fra aumento del flusso e “fastidi” arrecati dall’esterno. Quindi lo stesso fenomeno che veniva definito dalla saggezza popolare adesso riceve il suggello della scienza e ciò sottolinea la necessità di un ottimo autocontrollo specialmente in tarda età e in soggetti a rischio.
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SENTIERI DELLA MEDICINA

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