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AFORISMA DEL GIORNO

21 ottobre, 2008

Gli atenei manifestano contro la legge 133

Una indagine sugli sbocchi occupazionali coordinata dal consorzio interuniversitario Cilea, al quale l'Ateneo palermitano ha di recente aderito, ha coinvolto le Università di Bergamo, Brescia, dell'Insubria, di Milano, di Milano Bicocca, di Pavia, di Pisa statale e di Pisa Sant'Anna, di Napoli (Federico II), la Cattolica, la Bocconi, lo Iulm ed il Politecnico di Milano. L'indagine mostra uno squilibrio territoriale oramai arrivati a livelli drammatici, con una migrazione dei laureati triennali del Sud verso il Nord nella speranza che il settentrione riesca ad assorbire una quota di laureati più elevata.

La scarsa efficacia delle lauree triennali al Sud è dovuta sia alla scarsa capacità dei laureati di adeguarsi ai nuovi meccanismi del mercato del lavoro (precarietà e redditi minimi) sia le minori opportunità offerte dal mercato del lavoro locale e la diversa efficacia dei canali di ricerca, come i centri per l'impiego o gli uffici di placement delle Università. Al Nord i laureati in tutti gli ordinamenti cercano lavoro in modo più attivo e possono disporre di una più ampia disponibilità.

Secondo l'indagine i laureati maschi confermano una maggiore propensione a proseguire gli studi (47,1% contro il 39% delle femmine) ma sono i giovani con meno di 23 anni e i laureati con voti fra 106 e 110 e lode a ritardare l'ingresso nel mondo del lavoro per continuare gli studi. Il gruppo di laurea geo-biologico è quello che crea più difficoltà a trovare lavoro su tutto il territorio nazionale, con picchi di sofferenza al Sud. Al Centro soffrono anche i laureati in Ingegneria, mentre al Nord, dove la situazione è migliore in tutti i settori, fanno molta fatica a trovare lavoro i laureati nel gruppo letterario. Il tempo medio per trovare un'occupazione è di 5 mesi (6 mesi al Sud); stranamente, i laureati nel gruppo medico sono i più veloci (3,7 mesi), mentre i laureati del gruppo psicologico solo dopo 6,8 mesi. Gli occupati hanno un lavoro dipendente nel settore privato e guadagnano fra mille e 1.500 euro, con un salario più altro per i maschi.

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