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AFORISMA DEL GIORNO

12 luglio, 2008

EAASM denuncia la pericolosità del commercio di farmaci via internet

Se la rete internet rappresenta certamente un fattore di grande importanza nel processo informativo, preventivo e di aggiornamento su numerose patologie, anche gravi, sia per i pazienti sia per i loro familiari, occorre prestare la massima attenzione agli acquisto di farmaci. 6 volte su 10, infatti, il farmaco non è originale, l’informazione non è corretta e, soprattutto, il packaging e il bugiardino sono ingannevoli.

Secondo un indagine condotta dall’European Alliance for Access to Safe Medicines su un campione di oltre 100 siti per la vendita di prodotti farmaceutici on line, il 62% delle medicine acquistate on line o presso farmacie virtuali sono prodotti contraffatti o inadatti all’uso umano dal momento che contengono in minima parte i principi attivi dichiarati in confezione. Il dato ancora più inquietante, per contro, è un altro: ben il 95,6% delle farmacie che operano on line lo fanno senza la necessaria autorizzazione. Inoltre, il 94% dei siti che gestiscono questa tipologia di attività non ha al suo interno personale farmacista adeguatamente preparato.

In sostanza operano al d fuori delle necessarie prescrizioni di legge previste a tutela del pubblico. Il 90% delle farmacie analizzate, inoltre, vende e consegna direttamente a domicilio dell’acquirente prodotti per i quali non è stata presnetata la necessaria ricetta medica. Infine, nel 30% degli acquisti effettuati dai malcapitati acquirenti, il prodotto non viene recapitato all’indirizzo del destinatario o arriva un prodotto diverso da quello acquistato.

L’indagine, giunta alla sua terza edizione, evidenzia quindi che 3 volte su 5 l’acquisto di farmaci on line si rileva operazione a rischio sia economico (non ricevo ciò che desideravo acquistare) sia, soprattutto, per la propria salute. Lo studio, inoltre, evidenzia come solo il 38% delle specialità acquistate si sono dimostrate corrette, perfettamente comprensibili, insomma prodotti legalmente commercializzati; nel 16% dei casi i farmaci non erano autorizzati alla vendita nell’Unione europea e nel 33% dei casi mancavano le informazioni per il paziente.

Secondo i rappresentanti istituzionali dell’EAASM, questa ricerca conferma l’estrema pericolosità che caratterizza l’utilizzo della rete per la commercializzazione di farmaci. “L’auspicio è che i grandi motori di ricerca su Internet, da Google a Yahoo fino a Msn, così come i gestori delle più note carte di credito internazionali, collaborino con le autorità competenti al fine di identificare sistemi di controllo e di cancellazione dei siti che operano fuori dal rispetto delle leggi in materia di concorrenza e, soprattutto, di tutela del consumatore” ha dichiarato Jim Thomson, Presidente EAASM.

EEASM, costituita nel 2007, è un’associazione indipendente sopranazionale che raggruppa i portatori d’interesse nel settore della medicina e della salute. L’obiettivo è di sviluppare una maggiore conoscenza e sensibilità preventiva sui rischi connessi all’acquisto e alla commercializzazione di prodotti farmaceutici al di fuori dei tradizionali canali distributivi delle farmacie. Per maggiori informazioni consultare il sito www.eaasm.eu

FONTE: Saluteeuropa.it => http://www.saluteeuropa.it/index.php/salute_europa/News/

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