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AFORISMA DEL GIORNO

24 giugno, 2008

Scoperta nuova tecnica per la produzione di anticorpi monoclonali

E' stata messa a punto una tecnica più rapida per la produzione di anticorpi monoclonali umani contro l'influenza, ma ora è allo studio la creazione di anticorpi anche contro altre infezioni come antrace, pneumococco e epatite C. Con questa nuova tecnica, i tempi di produzione degli anticorpi monoclonali si sono ridotti a poche settimane, contro i tre mesi necessari alla tecnica attuale.

Quando l'organismo è colpito da un agente infettivo, il sistema immunitario inizia a produrre anticorpi ma solo una piccola parte di questi si lega all'agente patogeno e lo neutralizza. Ed è questo problema che limitava la produzione di anticorpi monoclonali con le tecniche tradizionali.
La nuova tecnica è stata messa a punto da un team di ricercatori della Oklahoma Medical Research Foundation (OMRF) e della Emory University, diretti da Patrick Wilson, J. Donald Capra e Jens Wrammert. Wilson ha spiegato: "Il vecchio approccio era simile alla ricerca di un ago nel pagliaio.

Il problema è che non si può identificare e scegliere in modo semplice le cellule che producono gli anticorpi contro i patogeni che si vuole combattere". Esiste un altro metodo più rapido, che consiste nel creare anticorpi ibridi con cellule B, ma esiste il rischio di incompatibilità fra le proteine di questi anticorpi ibridi e l'organismo.

La nuova tecnica invece consiste nell'isolamento di plasmacellule dal sangue di persone vaccinate contro l'influenza, delle quali vengono poi clonati i geni per gli anticorpi. Le plasmacellule sono l'elemento centrale della reazione iniziale ad un'infezione o ad una vaccinazione, ma hanno una vita breve, di pochi giorni. I ricercatori hanno trovato un modo per catturare le plasmacellule circolanti poco tempo dopo la vaccinazione, intercettando quelle che producevano anticorpi anti-influenza specifici, cioè circa l'80% delle plasmacellule isolate.

Stephen Prescott, direttore dell'OMRF, ha spiegato: "I vaccini possono attivare il sistema immunitario, ma richiedono tempo per agire, talvolta non sono protettivi al 100% e c'è il rischio che si sviluppino degli effetti collaterali". La risposta di questi anticorpi è invece molto rapida e mirata e potrebbero essere prodotti anche a partire dalla risposta immunitaria di persone che hanno un'infezione, anche cronica, in corso.

L'articolo è stato pubblicato sull'ultimo numero di Nature.

FONTE: Molecularlab.it -> http://www.molecularlab.it/news/view.asp?n=6094

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